REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Partigiano per sempre
REGGIO EMILIA - BERLINO 2014
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

5 marzo

Ho provato

Ad alcuni giorni da questa esperienza mi sento in dover dire qualcosa, esprimere, in un certo senso, quello che ho provato calpestando quella terra piena di dolore.Si prova una sensazione "strana", un sentimento forte ma allo stesso tempo quasi trasparente, un continuo perdersi tra stanze, oggetti e foto, un interminabile sensazione di vuoto incolmabile che ti porta alla solita e scontata domanda " perché è successo tutto questo?".Domanda alla quale credo nessuno potrà mai dare una risposta.

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Risposta?

Dopo tutte le cose che ho visto, con un insieme pazzesco di emozioni e soprattutto tristezza, non riesco ancora a darmi una risposta alla mia domanda che continuo a portarmi dietro ... Perché tutta questa cattiveria nei confronti di persone innocenti? Probabilmente non riuscirò a darmi una risposta ma mi porto con me tutto quello che ho visto provando a mettermi nei panni di chi ha subito queste atrocità ... Grazie ad Istoreco per avermi dato la possibilità di questo viaggio 

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Un numero come tanti

Oggi è una bella giornata. La temperatura sembra più alta e i pochi e deboli raggi del sole che ci penetrano la pelle, ci danno una leggera sensazione di primavera. Ecco che da lontano si intravede un enorme caserma. Gialla e un po’ invecchiata, all'apparenza tutto sembra normale. Però avvicinandoci, guardando sui muri, scorrendo le dita su quei gelidi mattoni, ecco che un’ondata di storia ci attraversa la pelle.

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L'ordine delle immagini

Binari, docce, forno sono le prime tre cose che, pensando alla Shoah, vengono a tutti in mente e quelle alle quali è associata la maggiore sofferenza.  Ma ora chiediti, Quale credi che sia l'ordine di queste immagini? Chiaramente si pensa che vengano prima i binari, perché rappresentano il viaggio dei deportati verso la loro fine. Poi le docce e infine i forni, tramite i quali i corpi venivano eliminati come fossero inutili rifiuti. Logico no?  

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Messaggeri

Questo viaggio mi ha fatto capire che noi non siamo semplicemente studenti in gita, né tantomeno dei turisti venuti a visitare un posto che normalmente non avremmo mai visto. No, noi siamo dei messaggeri, una volta appreso ciò che va raccontato, si dovrebbe assicurarsi di consegnare il messaggio al destinatario: a tutti. Questo orrore non deve essere dimenticato e, assolutamente, non deve più ripetersi. Ascoltate, non dimenticate, raccontate. Parlate per chi non può più parlare, ricordate per chi non ne ha più la forza.

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Non sarò indifferente

Questa esperienza mi ha molto toccata, ciò che abbiamo visitato mi ha lasciato senza parole, ricorderò e non sarò indifferente a ciò che è successo durante l’occupazione nazista. 

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Oggi si conosce il prezzo di tute le cose e il valore di nessuna

Questo viaggio ci è servito per immedesimarci in ciò che hanno dovuto subire migliaia di persone. Ricorderemo ogni momento di questo percorso toccante e sconvolgente. Questi giorni ci hanno portato a riflettere, attraverso le testimonianze, su tutte le brutalità che l'uomo continua a commettere. Ma anche l'indifferenza è brutalità e orrore, perché vuole cancellare il futuro delle persone. 

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Le brutalità nel campo di Terezin

È importante non dimenticare ciò che migliaia di innocenti hanno dovuto sopportare per colpa di una ideologia inculcata dai nazisti. Vedere e capire con i propri occhi le condizioni in cui erano costretti a sopravvivere gli ebrei, ci ha colpito profondamente. I prigionieri erano trattati come bestie e a loro è stata tolta ogni dignità e libertà che qualsiasi essere umano dovrebbe possedere. 

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Il nostro compito

È incredibile con quale naturalezza e ingegno questi nazisti abbiano pensato, studiato e messo in atto al meglio ogni loro progetto togliendo di mezzo con tanta semplicità gli ostacoli incontrati. Erano sicuri di loro stessi ed invincibili per molti... come abbiamo visto erano bravi a nascondere le cose e a far disperdere le proprie tracce, davano il massimo e credevano in quello che facevano, atroce ma vero, svolgevano i loro compiti alla perfezione ed avevano strategie formidabili tanto da rendere tutto questo quasi irreale.

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Vi prego non dimentichiamo

Vi prego non dimentichiamo. La storia di bambini strappati alle proprie famiglie e alla loro legittima infanzia.Questa frase credo sia la sintesi di questo enorme urto fisico emotivo subito dalla signora Maria Šupikova di 84 anni, una signora che si è dimostrata ancora molto in gamba, secondo me una donna che ha visto la morte in faccia e che in noi vede la forza di non arrendersi.

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