REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Partigiano per sempre
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

19 febbraio

Memoria come un filo

Il viaggio che purtroppo sta per terminare viene definito da una parola che fa inevitabilmente parte di ognuno di noi: memoria. La memoria in questione è come un filo che collega il nostro presente col passato di altri che non abbiamo potuto incontrare ma che porteremo dentro come un simbolo, un avvertimento per il futuro.

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Vincere le paure

Nel momento in cui mi sono trovato a dover decidere un luogo in cui deporre un fiore nel cimitero di Terezin, probabilmente ho capito uno dei motivi per cui mi è stato fatto intraprenere il viaggio della memoria: renderci più sensibili sulla facilità con la quale l'uomo può cadere nel buio della mente, una condizione nella quale si perde completamente il proprio senso di umanità e si diventa in grado di compiere qualsiasi gesto.

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In piedi

Stando in piedi nel mezzo di questa distesa di silenzi a Lidice, si sente tutta l’assenza di vita che investe la vista e tramortisce i sensi. Non è morte consapevole, non è fine attesa e ormai inevitabile. È un tuono che spacca il cielo, un sussulto che toglie la speranza nello spazio di un’istante; la disgregazione dei sogni, che rimangono sospesi, come un urlo di paura inchiodato nel petto da una pallottola. È la fine di un bambino, che non sa nulla del mondo degli usurpatori e dei tiranni, che vuole solo tornare fuori a giocare al pallone e niente più.

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Pensieri ad alta voce

Alcune riflessioni della classe 4^D del Liceo Scientifico Zanelli:- Mi ha impressionato la camera a gas al castello di Sonnenstein perché non l'immaginavo così, mela immaginavo verde e grande. - A me ha colpito l'immagine della distruzione di Lidice, perché l'uomo aveva impiegato tanto tempo a costruire la città e in così poco tempo e' stata distrutta. La stessa cosa è stata fatta con le vite umane. Un genitore spende la vita per il figlio e in un secondo questa gli viene tolta. 

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Nulla

In questo viaggio abbiamo ripercorso le varie fasi dell’evoluzione dell’ideologia nazista e in tutte e tre le tappe (Pirna, Lidice e Terezin) a tutti gli studenti della classe è rimasto impresso il disprezzo per la vita altrui, o meglio: l’idea che soltanto alcune persone siano degne di vivere.

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Eppure

 Loro, i bambini, gli esseri più innocenti... eppure...      

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Io chiedo

 "Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento"(Nomadi - Auschwitz)

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Un messaggio

 Mi sono sentito di scrivere questa frase di Primo Levi perchè la visita oggi a Terezin, mi ha molto colpito e mi ha fatto riflettere sulle atroci sofferenze subite dai prigionieri e, spero che mai più nessuno le subisca."Se dall'interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate in modo di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui"(Primo Levi "Se questo è un uomo")

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