REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Partigiano per sempre
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

2 marzo

Coscienze

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le Nostre. La grande pietra commemorativa a TerezinIl muro di John Lennon a Praga 

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È necessario

Oggi più che mai, è necessario che i giovani Sappiano, capiscano, e comprendano: è l’unico modo per sperare che quell’indicibile orrore non si ripeta, è l’unico modo per farci uscire dall’oscurità. Elisa Springer 

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Ricordo di Terezin

Tante persone entrarono per uccidere Tante persone entrarono per morire Tante persone entrano per cercare di capire l’incomprensibile Tante persone dimenticheranno Tante persone entreranno perché tutto ciò che è avvenuto non venga dimenticato Tante persone faranno in modo che ciò che è avvenuto non avvenga più  

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Per non dimenticare mai

L'Olocausto è una pagina del libro dell'umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria. Foto: Stanza nella fortezza piccola di Terezin  Monumento nella fortezza piccola di Terezin  

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La città scomparsa

Città stupenda ricca di storia e di bellezze gotiche e barocche.Siamo partiti la mattina presto per la chiesa di San Cirillo e Metodio e poi ci siamo diretti a Lidice.E' stata un'emozione per tutti partecipare alla testimonianza di un sopravvissuto alla strage.Abbiamo ascoltato attentamente le sue parole che ci hanno dato varie sensazioni. Ci hanno mostrato la città prima della strage e poi ci siamo girati e abbiamo visto com'è oggi.Solo un ammasso di terra senza più un filo di cemento.

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I piccoli bambini

Le classi 4C e 4D dell’istituto professionale “Filippo Re” ringraziano Istoreco per la fantastica esperienza che ci ha dato a tutti quanti noi: alunni e professori. Durante questi giorni le classi hanno avuto la possibilità di riflettere sulle tematiche affrontate spesse volte anche a scuola.

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Tristezza

 Non ho mai capito se sia vero che bisogna essere tristi dentro per scrivere bene, so soltanto che oggi ho compreso davvero a pieno ciò che gli ebrei provassero e come si sentissero… questa giornata mi ha riempita di emozioni e sensazioni. 

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Riflettere fa bene

Un piccolo pensierino su questo viaggio...Alla fine della visita ci è stato chiesto di porre un fiore a testa, dove ritenevamo idonea la commemorazione oppure nel luogo che ci aveva trasmesso più emozioni...

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Il senso

Penso che questa foto racchiuda in sé il senso di questa giornata.

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Hans e il suo Brundibár

Si chiamava Hans Krása. Era un compositore. Nato a Praga nel 1849. Papà ceco, mamma ebrea tedesca. Allievo di Alexander von Zemlinsky, già giovanissimo si fa conoscere in tutta Europa come compositore: musica da camera, opere teatrali, canzoni, sinfonie. Diventa famoso. Nel 1938, assieme a Adolf Hoffmeister, inizia a scrivere un’opera per bambini per un concorso nazionale. L’ispirazione si chiama Aristofane, l’opera si chiama Brundibár. Vuol dire bombo, l’insetto impollinatore, quello che assomiglia alle api.

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