REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

In piedi

22.02.2016 |
Edoardo Reverberi, 4E Liceo Spallanzani

Stando in piedi nel mezzo di questa distesa di silenzi a Lidice, si sente tutta l’assenza di vita che investe la vista e tramortisce i sensi. Non è morte consapevole, non è fine attesa e ormai inevitabile. È un tuono che spacca il cielo, un sussulto che toglie la speranza nello spazio di un’istante; la disgregazione dei sogni, che rimangono sospesi, come un urlo di paura inchiodato nel petto da una pallottola. È la fine di un bambino, che non sa nulla del mondo degli usurpatori e dei tiranni, che vuole solo tornare fuori a giocare al pallone e niente più.

Vite spezzate da una virulenta malvagità, uccise dal giorno alla notte, trafitte dalla voglia sadica di gloria. Sono queste le storie che ci hanno invaso le menti durante il nostro viaggio. Parlano di morte, di terrore, di speranze infrante e di domande senza risposta. Noi non conoscevamo nessun protagonista di queste storie, né possiamo dire di averlo conosciuto ora, ma li sentiamo tutti: li abbiamo immaginati, guardati nelle sagome delineate nelle nostre menti, trovati nei nostri sentimenti. Questa è la memoria: non ricordarsi il nome, i volti, le date, ma ricordarsi le emozioni struggenti e le surreali esperienze, le storie di uomini che erano noi in altri tempi e luoghi e che sono maturati in noi per darci la consapevolezza della realtà e della storia.  

  • Studenti reggiani a Lidice
    Studenti reggiani a Lidice