23 febbraio
Monumento per i bambini di Lidice
Alcuni abbozzano un sorriso amaro, altri lasciano scappare una lacrima. Altri ancora non hanno nemmeno il coraggio di guardarci.Noi non abbiamo scelta. Vi guardiamo sfilarci davanti uno dopo l'altro, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno, anno dopo anno.Tornerete alla vostre vite, agli amici, alla scuola. Noi invece non abbiamo scelta.Noi rimarremo qui per sempre, immobili, senza nemmeno poterci togliere la neve di dosso.
continuaAl ritorno dal Viaggio della Memoria
Solo una parola: Grazie. Perché avete dato la possibilità a noi studenti di partecipare attivamente alla storia. Terezin e Lidice sono state due città-stimolo per tutti, studenti e professori.
continuaIl numero 13
Ciao a tutti.Volevo ringraziare Istoreco per il viaggio che ci hanno organizzato e Dio per la vita che ci ha dato. Vorrei dire che è stata una bellissima esperienza e vorrei invitarvi a parlare con i vostri amici che non sono qui oggi di quello che avete visto e sentito a Terezin affinché anche loro possano vivere quello che avete vissuto voi.
continuaPerche'?
Perchè uomo grande sei tanto spietato?Quali colpe macchiano i nostri occhi di bimbi?Hai infranto i nostri sogni,violentato i nostri sorrisi,spezzato con lame taglienti le nostre speranze d'amore,ed ora urliamo sulle ali del vento la nostra condanna del male:perchè dove un bambino è violatonon può esservi pace in eterno.
continuaNon girate lo sguardo
Questo viaggio è stato fondamentale per la nostra crescita interiore, ci ha mostrato quegli errori che resteranno marchiati a fuoco nella storia dell’uomo, quegli errori che si spera non commetta mai più.Con queste brevi parole ricordiamoci che qui sulla terra tutti gli uomini e le donne sono uguali, indipendentemente dal colore di pelle, dal loro credo e dal loro stato sociale. Combattiamo per questi valori, nelle scuole e nel lavoro, nella vita di ogni giorno.
continuaIl ritorno a casa
Quando parto per un viaggio non mi carico mai di aspettative, da una parte per evitare delusioni, dall'altra per entrare meglio nell'idea del viaggio: non puoi sapere come rapportarti ad un paese, senza prima farne esperienza. E' per questo che, per il Viaggio della Memoria 2013, ho deciso di lasciarmi guidare dal viaggio stesso.
continuaL’importante e' ricordare
È importante ricordare tutte le persone, i milioni di vittime coinvolte nello sterminio nazista che, nonostante fossero apparentemente anonime, avevano ciascuna una propria storia, i propri affetti, i propri progetti, una vera vita. Evitiamo che siano dimenticanti, che siano vissuti invano.Attraverso la visita a Terezin abbiamo realizzato come sia facile manovrare la mente umana, perciò manteniamo vivo in noi il ricordo, cosi ché si possa ostacolare chiunque voglia falsificare la storia negando gli avvenimenti, ed anche vigilare per l’avvenire.
continuaI brividi nella schiena
Credo che questa esperienza sarà una delle più significative della nostra vita, è difficile spiegare a parole gli orrori che sono accaduti, ma i brividi che hanno percorso le nostre schiene durante la visita a Terezin sono il simbolo più evidente di queste atrocità. Che ancora ora, dopo 70 anni, ci lasciano increduli e stupefatti, davanti alle bassezze raggiunte dall’umanità.
continuaL’arte e la cultura
L’arte e la cultura sono ciò che ci distingue, che ci aiuta a portare verso livelli più alti il nostro spirito. Grande dimostrazione del loro potere l’abbiamo avuto al ghetto di Terezin, grazie al teatro, la musica, l’arte e la letteratura.Noi ci auguriamo che l’amore per l’arte, per la cultura e la musica siano sempre ardenti nella nostra anima, per crescere e divenire sempre più forti.Come loro, i prigionieri di guerra che erano sostenuti da questa forza per continuare a vivere una loro quotidianità e umanità ormai priva di ogni speranza.
continuaCamminare nella storia
Credo fortemente che non dobbiamo farci schiacciare dal peso del passato: quello che è successo è terribile, ma se vogliamo davvero onorare la memoria dobbiamo combattere oggi, perché ovunque ci siano persone trattate come nei ghetti non c’è memoria.È impossibile comprendere di tutte quelle persone… ciò che hanno vissuto è troppo tragico anche solo per essere anche solo immaginato.
continua