REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Conferenze introduttive
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Hans e il suo Brundibár

01.03.2016 |
Adriano Arati, Istoreco

Si chiamava Hans Krása. Era un compositore. Nato a Praga nel 1849. Papà ceco, mamma ebrea tedesca. Allievo di Alexander von Zemlinsky, già giovanissimo si fa conoscere in tutta Europa come compositore: musica da camera, opere teatrali, canzoni, sinfonie. Diventa famoso. Nel 1938, assieme a Adolf Hoffmeister, inizia a scrivere un’opera per bambini per un concorso nazionale. L’ispirazione si chiama Aristofane, l’opera si chiama Brundibár. Vuol dire bombo, l’insetto impollinatore, quello che assomiglia alle api.
Arriva la guerra, i Sudeti, Praga occupata. Brundibár viene sospesa, Hans Krása non molla, inizia a fare prove nel 1941 all'orfanotrofio ebraico di Praga, dove ci sarà la prima assoluta. Fa in tempo a completare tutto, poi le SS lo arrestano. Finisce a Terezin, come lo scenografo Frantisek Zelenka. Nei mesi seguenti li seguono tutti i componenti del coro, in pratica. Si ritrovano a Terezin, e Krása riscrive l’opera, la arrangia per gli strumenti che c’erano al campo. Non aveva tutti gli spartiti, va a memoria. E lo fa bene. Ci si arrangia, per le coreografie, per la musica, per i costumi. Si prova di notte, di nascosto, vengono scoperti, usati per ingannare la Croce Rossa. Il 23 settembre 1943 Terezin ospita la prima “pubblica” del Brundibár. Nei mesi seguenti, ci sono altri 55 allestimenti. Uno degli ultimi è nel 1944, arriva la Croce Rossa Internazionale. Un bello spettacolo con i bambini è perfetto. E ai delegati piace, in effetti. L’opera viene anche filmata. I delegati della Croce Rossa se ne vanno. Gran parte dei protagonisti del Brundibár se ne vanno pure loro, ad Auschwitz, Krása compreso. Solo una manciata di bimbi sopravvive. Uno, nel 2001, viene a Reggio. Lo chiama Istoreco. L’anno prima il Viaggio della Memoria era andato a Praga, i ragazzi avevano saputo di Terezin, e della storia di Brundibár. Si pensa a un omaggio, un Brundibár fatto a Reggio. Lo si pensa e lo si fa. Sul palco, un superstite e tante ragazze, tanti ragazzi, viaggiatrici e non solo. Altri tempi, forse.
Per fortuna, quei tempi si possono ricordare. Nel 2016 a Praga ci siamo tornati.  Abbiamo ricordato Terezin, abbiamo ricordato Helga Weissova. E oggi ricordiamo Brundibár, Hans Krása, quei piccoli attori. E la musica. Quella non tradisce mai. E non scappa mai.
“Noi siamo qui”, dice un’altra canzone. “Noi siamo qui”, “Zog nit keynmol”. L’hanno scritta nel 1942 Hirsh Glik e Dimitri Pokrass, Glik aveva 16 anni, era un partigiano ebreo a Vilnius, in Lituania.
E noi siamo ancora qui.

Buon viaggio della memoria

 

  • Targa commemorativa al Nuovo cimitero ebraico di Praga
    Targa commemorativa al Nuovo cimitero ebraico di Praga
  • Nuovo cimitero ebraico di Praga
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