Oggi, giovedì 14 febbraio, io e la mia classe 4^A siamo andati a visitare il campo di Terezin. È e sarà un'esperienza unica ed indimenticabile: tutto commemorativo e sopratutto molto riflessivo.
L'unica nota negativa da parte della mia classe, e mia, è che siamo rimasti ”delusi” di non ricevere un pugno in faccia, una totale e brutale immersione del mondo che migliaia di persone hanno vissuto e che noi possiamo solo lontanamente immaginare,ricostruire; ne abbiamo solo ricevuto un piccolo assaggio nei forni crematori situati nel cimitero ebraico.
Restando sempre in tema ci è piaciuto molto il gesto di offrire un fiore in tributo a questi eroi, aggiungerei; personalmente il punto più bello e toccante è stato l'albero che simboleggiava tutti i bambini morti: quando si parla di olocausto, sterminio o shoah non si ricordano, semmai non subito, tutti i bambini morti per le ingiurie degli adulti.