Ormai il nostro viaggio è giunto al termine e oggi, nel freddo di Terezin, abbiamo visitato la Fortezza Grande e quella Piccola. Il freddo ci ha accompagnati per tutto il viaggio senza lasciarci un secondo e durante la visita ci ha permesso di capire, in parte, che sofferenza i prigionieri possano aver provato in condizioni ben peggiori delle nostre.
L'impatto emotivamente più forte è avvenuto quando abbiamo visto i forni crematori, poiché risulta difficile comprendere come uomini possano compiere queste azioni così brutali e disumane nei confronti di altre persone. Un altro momento toccante è stata la sosta davanti all'albero in memoria dei bambini morti nel lager, in cui altri ragazzi prima di noi hanno lasciato i garofani bianchi come simbolo di memoria.
Anche noi abbiamo lasciato dei fiori nei luoghi che ci hanno colpito maggiormente, come le rotaie della ferrovia e uno dei forni crematori dato che in quei punti sono passate molte persone ed è stato un modo per dimostrare che la nostra memoria comprende tutte le vittime, poiché, come ci ha detto Giulia di Istoreco, “non vogliamo delegare la memoria”. Noi preferiamo ricordare TUTTI, anche coloro che apparentemente non appartengono alla nostra vita quotidiana ma, facendo parte della nostra storia (ed è un aspetto da non sottovalutare), sono parte di noi.
Richiede non poca fatica spiegare le sensazioni provate poiché molti gesti ci appaiono oggi inspiegabili, incomprensibili e folli. Ci riteniamo fortunate ad aver partecipato a questo tipo di viaggio perchè almeno abbiamo approfondito una realtà che, sebbene sia considerata lontana dai nostri tempi, è ancora molto vicina e rischia di essere dimenticata e di conseguenza possono essere persi dei valori insostituibili come il concetto di umanità che tuttora fatica a sopravvivere.