Viaggio della Memoria: a Reggio Emilia il secondo incontro con il reduce di Terezin
REGGIO EMILIA, 9 gennaio 2013 – Seconda mattinata di memoria e ricordo, di discussione con gli studenti, per il Viaggio della Memoria 2013 di Istoreco, che porterà oltre 1000 studenti ed insegnanti reggiani in Repubblica Ceca, in visita a Praga e al campo di concentramento di Terezin, in tre visite distinte, da metà febbraio sino alla prima settimana di marzo.
Nella mattinata del 9 gennaio Ernst Grube, tedesco di origine ebraiche reduce dalla deportazione a Terezin, ha incontrato al Teatro Ariosto di Reggio Emilia oltre 800 studenti reggiani (delle scuole di Reggio Emilia, Montecchio, Scandiano, Guastalla e Correggio) che prenderanno parte al Viaggio 2013. E' il secondo appuntamento dopo quello di martedì 8 gennaio a Castelnovo Monti.
All'incontro all'Ariosto ha preso parte anche Gianluca Chierici, presidente del consiglio provinciale reggiano e storico amico del Viaggio, a cui prende parte da molti anni. La Provincia di Reggio è uno dei principali partner dell'iniziativa sin dalla partenza del progetto. „Per una provincia come la nostra mandare ogni anno quasi 1000 studenti ad un viaggio formativo ed importante come questo è un grande orgoglio. Vi rivolgo un appello, ragazzi, fate al meglio questo viaggio, assorbite tutto quello che potete da quella che sarà una bella esperienza“
Davanti ad 800 fra ragazze e ragazzi, Ernst Grube, che vive a Monaco di Baviera, in Germania, ha raccontato la sua esperienza di deportato e perseguitato. Da bambino (è nato nel 1932) viene classificato dai nazisti come „mezzo-ebreo“ ma non viene subito arrestato anche perché suo padre si rifuta di divorziare dalla moglie ebrea. Pur dovendo affidare i figli ad una sorta di orfanotrofio, i Grube riescono a tenere insieme la famiglia, anche se nel 1945, dopo anni di emarginazione e umiliazioni razziali, la madre ed i tre figli, Frau cui Ernst all'epoca 12enne, vengono deportati a Terezin.
È il febbraio 1945, quando i treni per Auschwitz erano stati interrotti dopo la liberazione del campo di sterminio pochi giorni prima, e quindi uno dei rischi principali per la loro vita. Ma l'esistenza a Terezin, anche se solo per pochi mesi, non è facile per il 12enne Ernst, oltre tutto dopo anni di isolamento e di razzismo.
Anche perchè le ferite sono numerose: Dopo mesi di prigionia, Grube e la sua famgilia tornano in Germania, dal padre, ma non senza ferite. Fra i tanti ragazzi ebrei con cui ha vissuto in un istituo nel periodo della guerra, solo tre sono i sopravvissuti, Grube, il fratello e la sorella. E della numerosa famiglia ebraica della madre, nessun parente è tornato dalla deportazione all’Est, tutti morti nei campi della Polonia.
Grube ha parlato della sua esperienza di bambino deportato ai ragazzi che il mese prossimo visiteranno proprio il campo di Terezin. Ma ha anche allargato il discorso all'oggi, dialogando nel finale con i ragazzi e rispondendo alle loro domande. „La speranza è fondamentale, anche in situazioni come quelle, per riuscire ad andare avanti, io l'ho sempre avuta. Ma forse sono stato fortunato, perché ero un bambino e magari non mi accorgevo di tutto. Oggi sono impegnato attivamente a favore di tutte le minoranze, schierandomi contro il governo tedesco quando perseguita i migranti, ad esempio. Credo fortemente nel diritto di tutte le minoranze di vivere in pace, è una lezione che mi porto dietro da tutta la vita“.
Adriano Arati - Comunicazione Viaggio della Memoria