Il viaggio della memoria, per Radio Rumore, è sempre stato raccontato da voci maschili: Valerio, Paolo, Giacomo. Questo viaggio invece sarà visto con occhi femminili. Vi aspetterete emozioni, sensibilità e romanticismo, da una donna. Tuttavia il romanticismo non lo troverete nelle mie parole, ma nella città di Praga: una città che ha vissuto la II guerra mondiale, che però ne riporta solo dei graffi; un ricordo scolpito nella Piazza dell’Orologio.
Il romanticismo a Praga è negli edifici in stile Liberty, nei colori, nell’astrolabio che, mentre ci ricorda che il tempo scorre, ci intrattiene e ci strappa un sorriso.
A Praga si vede la menzogna che molti scrittori di inizio Novecento celeranno nelle loro storie, come Franz Kafka, praghese, ma di cultura tedesca e religione ebraica, che sente che la spensieratezza della fine del XVII secolo come una quiete prima della tempesta. Ecco, proprio Kafka rispecchia ciò che la capitale Ceca ci svela: un paese che guarda avanti, senza mai rinnegare il suo passato, latente in ogni luogo.
Un altro esempio di questa positività dietro la quale si celano odio e repressione è il murales realizzato nell’ottanta, in onore della scomparsa di John Lennon, che nasconde dietro di sé gli scontri avvenuti proprio perché il regime sentiva che il popolo praghese, attraverso questo muro “imbrattato”, esprimeva un cambiamento. Non aveva più paura, voleva andare oltre.
Praga è romantica perché sul ponte del mulino ci sono i lucchetti degli innamorati che sigillano il loro amore, perché nei bar ci sono le coperte per scaldarsi e perché i palazzi sembrano illuminati apposta per farci sognare. Sognare che questa non sia la quiete prima della tempesta, ma che i viaggi della memoria siano per chi li fa un momento per riflettere. Davvero.