Secondo Turno
82 bambini
Durante la visita alla cittadina di Lidice una delle cose che ci ha maggiormente colpito è stato il complesso scultoreo realizzato in memoria di tutti i bambini uccisi durante la guerra, in particolare degli 82 uccisi dopo l'attentato a Heydrich. Prima di tutto il fatto che visti da lontano sembrano un vero e proprio gruppo di persone che marcia verso la propria città. Poi guardandoli di fronte si notano gli sguardi che sembrano chiedere aiuto agli spettatori, ognuno di loro appare con caratteristiche diverse.
continuaIl pensiero è ribelle
“Il pensiero è ribelle: impossibile impedirgli di correre dove vuole”. È anche grazie a questa ribellione che Praga adesso è quella che è.Questo momento rappresenta la libertà di quegli uomini piccoli capaci di grandi azioni.
continuaUn piccolo germoglio nel deserto
Nei libri di storia, nelle testimonianze, nelle fotografie sbiadite e corrose dal tempo possiamo trovare ogni più piccolo e insignificante dettaglio di una guerra che ha messo in ginocchio un intero popolo, che ha preso in mano un fucile carico d’odio, follia, violenza, pregiudizio e ha premuto il grilletto.
continuaUn'offesa
La classe a cui appartengo è stata selezionata per prendere parte al “viaggio della memoria”, oltre al viaggio stesso abbiamo partecipato e parteciperemo ad una serie di incontri preparatori ed iniziative. Tra quelle svoltesi finora sono rimasto molto colpito dalla mostra di Helga Weissova sia per il titolo stesso con cui ci è stata presentata ...
continuaTerrificante genialità
Dalle esperienze fatte in questo periodo tanto è emerso riguardo allo Shoàh. ciò che mia ha particolarmente colpito è la freddezza, la terrificante genialità con cui i nazisti hanno organizzato il loro piano di sterminio. Ogni piccola cosa è stata pianificata con precisione è freddezza tale da apparire inconcepibile come l'uomo sia stato capace di mettere in atto un'idea simile, riuscendo per di più a convincere molti della correttezza di tali azioni.
continuaUn gesto onorevole, applausi meritati
Vorrei partire parlando della mostra che ho trovato molto interessante e formativa, in primis per la testimonianza di Helga e anche per il viaggio. Tra tutti i suoi disegni illustrati nella mostra due mi hanno particolarmente colpito. Il primo riguardava una scena quotidiana nel ghetto di Terezin nelle stanze dove vivevano i bambini. Viene disegnata questa stanza con dei ragazzi attorno ad un tavolo mentre aprono dei pacchi, molto probabilmente spediti dai loro genitori contenenti viveri e utensili.
continuaPerché il ricordo continui il viaggio
Oggi Terezin. Finalmente, dopo averla conosciuta attraverso le parole di Helga, l'abbiamo incontrata. Non è apparsa migliore nonostante il tempo abbia in parte cancellato le tracce del suo recente passato. Una profonda tristezza percorre ancora quel luogo, così terribilmente diverso dal fascino della vicina magica Praga.E il pensiero va a quanti dalla città d'oro sono stati qui segregati, un non-luogo, una fortezza militare, loro, abituati ad essere nutriti dall'arte di Mucha, dalla musica di Smetana e di Mozart, dalla poesia di Kafka...
continuaLa forza di Helga
La storia raccontata dalla signora Weissova è stata molto interessante. Ascoltare di persona il racconto di una tragedia come quella accaduta ad Helga mi ha permesso di riflettere. Per tutta la durata del racconto non riuscivo a fare altro che chiedermi come sia potuto succedere davvero tutto questo, come degli esseri umani abbiano potuto commettere tali atrocità senza problemi, come nessuno possa essersi accorto di ciò che stava succedendo ma soprattutto come sia possibile che coloro che avevano intuito qualcosa siano stati in grado di far finta che non stesse succedendo nulla, ignorando con consapevolezza che moltissime persone innocenti sarebbero morte solo per la loro religione.
continuaUn esercizio costante
Ricordare... un esercizio costante per evitare che la memoria sbiadisca, come il colore.Certi "monumenti" sono responsabilità collettive
continua