27.05.2016
Il Viaggio della Memoria di Istoreco ringrazia i suoi principali sostenitori: gli studenti e le famiglie reggiane. Li ringrazia donando un piccolo libro a ogni viaggiatrice e ogni viaggiatore dell’edizione 2016, che ha portato 1.100 persone in visita a Praga, Terezin e Lidice.
Rappresenta una novità per il Viaggio della Memoria. Per la prima volta il Viaggio ha documentato tutto il proprio percorso e ha voluto poi donare questa documentazione ai viaggiatori. Un dono doveroso, visto che gli studenti delle scuole superiori reggiane e le loro famiglie sono il principale sostenitore del Viaggio. Senza volontà di figli e genitori di partecipare al Viaggio, e di pagare per farlo, il Viaggio non esisterebbe.
02.05.2016
Telereggio ha accompagnato anche nel 2016 alcuni dei mille studenti reggiani che durante il Viaggio della Memoria hanno visitato Pirna (Germania), Praga, Terezin e Lidice (Repubblica Ceca). Giulia Gualtieri e Raffaele Terenziani di Telereggio hanno accompagnato con la telecamera il Viaggio della Memoria 2016 e realizzato il documentario ‘Vite non degne di essere vissute’.
02.05.2016
Con grande orgoglio, vi presentiamo l’intervento di Kim Montruccoli, uno degli studenti del Viaggio 2016 a Praga, letto durante le commemorazioni per il 25 aprile in piazza a Reggio Emilia, a fianco del sindaco Luca Vecchi del Comune di Reggio nell'Emilia, del presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, del presidente del Senato Pietro Grasso, del presidente di ANPI Provinciale Reggio Emilia Ermete Fiaccadori, della presidente di Istoreco Simonetta Gilioli e delle autorità cittadine.
02.05.2016
Il futuro non si cancella, anzi, si tramanda anche grazie alla radio. Nel 2016 continua con sempre maggior forza la collaborazione fra Rumoreweb e i Viaggi della Memoria.Con loro, anche un inviato della webradio Radio Rumore, Francesco Benati, che ha poi curato il laboratorio di rielaborazione dell'esperienza. Il risultato è questo programma, realizzato con le 5 D e E dell'istituto Galvani Jodi di Reggio Emilia, coordinate dalla prof. Veroni.Ecco il loro racconto del Viaggio 2016.
06.03.2016
A voi, che fate tutto questo per renderci consapevoli di tutto ciò che è accaduto. A voi che avete creato tutto questo per ragazzi come noi. A voi che vi impegnate a rendere tutto questo indimenticabile. A voi che dovete continuare a fare conoscere e far crescere questa associazione. A noi, ragazzi di oggi, viziati, abituati ad avere tutto, credendoci padroni del mondo, non consapevoli di quello che sta accadendo. A te nonno, che hai combattuto per tutto questo.
06.03.2016
Vi prego non dimentichiamo. La storia di bambini strappati alle proprie famiglie e alla loro legittima infanzia.Questa frase credo sia la sintesi di questo enorme urto fisico emotivo subito dalla signora Maria Šupikova di 84 anni, una signora che si è dimostrata ancora molto in gamba, secondo me una donna che ha visto la morte in faccia e che in noi vede la forza di non arrendersi.
28.03.2015
Pensavo fosse solo una gita scolastica, un viaggio commemorativo, un'esperienza che mi avrebbe reso spettatrice di un feroce e disumano sterminio, invece è stato qualcosa di più, molto di più.Appena scorto in lontananza l'ingresso di Birkenau, una strana sensazione mi ha attraversato il corpo, dalla punta dei piedi, un brivido, una scossa elettrica, si è fermata all'altezza del petto, proprio di fianco al mio cuore. Avanzando lungo il campo, entrando nei dormitori, nelle latrine, quel peso non mi abbandonava.
11.03.2015
Siamo stati in un boschetto di faggi: cielo grigio quasi sull'orlo del crollo, alberi spogli ovunque, foglie rosse sul terreno e solo il rumore del vento come una voce ci accompagnava. Il luogo si chiama Zbylitowska Gora. Lì sono state uccise 10000 persone, di cui 800 bambini.
08.03.2015
"All'uscita da Auschwitz Birkenau ci sono state chieste parole a riguardo, ciò che stavamo provando, e quali erano le nostre emozioni. La realtà è che uno entra in questo campo pieno di parole, di riflessioni e di pensieri. Finito il percorso, mi sono resa conto che di parole non ne avevo più, non c'era niente da dire..
05.03.2015
La piazza di Tarnòw è grande, è bella, pittoresca, i tetti rossi, gli edifici gialli e bianchi, il selciato e le strade lastricati di pietre grigie. Poco più di settant'anni fa, per quella stessa piazza, scorrevano fiumi rossi. Se quella piazza potesse parlare, racconterebbe di migliaia di uomini e donne e bambini costretti in ginocchio per ore, racconterebbe di corpi ammassati e spari e sangue. Osservo ora quella pacifica piazza, provo rappresentarmi quella scena che la nostra guida ha descritto, provo ad immaginare che cosa quelle persone provassero, e rabbrividisco.