Oggi Terezin. Finalmente, dopo averla conosciuta attraverso le parole di Helga, l'abbiamo incontrata. Non è apparsa migliore nonostante il tempo abbia in parte cancellato le tracce del suo recente passato. Una profonda tristezza percorre ancora quel luogo, così terribilmente diverso dal fascino della vicina magica Praga.
E il pensiero va a quanti dalla città d'oro sono stati qui segregati, un non-luogo, una fortezza militare, loro, abituati ad essere nutriti dall'arte di Mucha, dalla musica di Smetana e di Mozart, dalla poesia di Kafka...
Oggi abbiamo deposto i nostri fiori sui binari del treno, perché il loro e il nostro ricordo continui il suo viaggio per molti anni ancora.