REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Vi prego non dimentichiamo

06.03.2016 |
Eugenio Verbitchi, 5H Istituto Motti

Vi prego non dimentichiamo. La storia di bambini strappati alle proprie famiglie e alla loro legittima infanzia.
Questa frase credo sia la sintesi di questo enorme urto fisico emotivo subito dalla signora Maria Šupikova di 84 anni, una signora che si è dimostrata ancora molto in gamba, secondo me una donna che ha visto la morte in faccia e che in noi vede la forza di non arrendersi.

Mi sono commosso perché perdere la propria famiglia per due volte è un dolore che nessuno potrebbe mai sopportare, ma lei ci è riuscita con una grande forza, stessa forza che fa andare avanti questa gracile nonnina nel portare avanti un ricordo che nessuno dovrebbe far svanire.

Non so cosa significhi provare cosi tanto dolore, anche perché una società contemporanea di oggi che lascia i ragazzi senza dei valori profondi, non riesce bene a farti rispecchiare in una situazione così difficile. Mi fa stare male e soprattutto mi fa mettere in discussione, cosa fondamentale per poter crescere avendo un senso critico.

Questo viaggio organizzato da Istoreco è un percorso che tutti i giovani dovrebbero affrontare per poter capire cos'è il vero dolore, non quello di non possedere l'ultimo modello di smartphone, ma il dolore che ti logora, ti strazia l'anima in profondo e soprattutto che fa in modo che tu non possa dimenticare.

Oggi appena sceso dal pullman a Lidice respiravo l'aria pesante e triste che sentivo anche ieri a Terezin, e vedere dall'altopiano questa distesa di verde pensando che una volta quel che ora è verde era calpestato da uomini, donne, bambini e ragazzi della mia età mi fa riflettere: com'è possibile che settanta anni fa qui sia successa questa enorme tragedia? Non riesco a capacitarmi di come i Nazisti siano riusciti ad arrivare a tanto odio e a tanto disprezzo verso gli altri.

  • L'omaggio ai bambini di Lidice
    L'omaggio ai bambini di Lidice