REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

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REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Pensieri ad alta voce

22.02.2016 |
Classe 4D, Liceo Zanelli

Alcune riflessioni della classe 4^D del Liceo Scientifico Zanelli:


- Mi ha impressionato la camera a gas al castello di Sonnenstein perché non l'immaginavo così, me
la immaginavo verde e grande.

 

- A me ha colpito l'immagine della distruzione di Lidice, perché l'uomo aveva impiegato tanto tempo a costruire la città e in così poco tempo e' stata distrutta. La stessa cosa è stata fatta con le vite umane. Un genitore spende la vita per il figlio e in un secondo questa gli viene tolta.

 

- A me ha colpito l'espressione del volto nei bambini della scultura e l'emozione che trasmettono.
La memoria va alimentata con le esperienze, con la documentazione, con i fatti concreti.

 

- L'esperienza di Lidice e stata molto coinvolgente.
Mi ha colpito la testimonianza della sopravvissuta, la quale tornando a Lidice, non riusciva più a comunicare con la madre a causa “della rimozione della memoria”, anche della lingua madre.
E incredibile come in un anno ad una persona possa essere strappata l'origine e la lingua
In un secondo si è trovata a perdere tutto, la vita normale si e interrotta da un momento all' altro.

 

- Mi ha stupito l'assenza delle motivazioni da parte delle SS.
Una violenza ulteriore si è manifestata nell'istituto quando c'è stata la selezione dei bambini di Lidice in base al colore di occhi e capelli.
Mi ha colpito la gerarchia razziale basata sul solo aspetto fisico, senza alcun fondamento scientifico.

 

- È spaventoso come un solo uomo sia riuscito ad influenzare la mentalità di un popolo intero al punto tale che gli stessi soldati erano sicuri della validità delle loro tremende azioni.
È impressionante come i soldati potessero uccidere con freddezza i bambini, senza pensare di essere colpevoli. Bambini uccisi attraverso un tubo di scarico inserito nel cassone di un camion in viaggio verso un bosco con le fosse comuni.
Ciò che è più spaventoso è che gli esecutori di questi crimini fossero convinti di essere nel giusto. Molti, forse, erano spaventati e non si ribellavano perché consapevoli di essere un piccolo anello della catena e di essere incapaci di modificare l'intero sistema. Meglio eseguire gli ordini in silenzio senza farsi domande.
Non hanno avuto ripensamenti o problemi psicologici? I soldati di oggi che agiscono in territori di guerra, una volta tornati, hanno visioni e pensieri che torturano la loro anima per il resto della vita.

 

- MI è piaciuta LA LETTERA DEL VESCOVO di Münster CHE SI È DISSOCIATO dall'eutanasia nazista nei confronti di malati psichiatrici e disabili, nonostante un atteggiamento omertoso da parte di una “fetta” del clero.

 

  • Un particolare del monumento agli 82 bambini di Lidice
    Un particolare del monumento agli 82 bambini di Lidice