Mi ha colpito molto il racconto della nostra guida in cui parlava della madre di un suo amico, deportata bambina al campo, sopravvissuta ma rimasta profondamente segnata, in quanto ora soffre di schizofrenia.
Mi ha colpito l'immane regolarità presente nei campi di Auschwitz, nel progettare da zero strutture così efficienti servie una razionalità e soprattutto il senso pratico, che sono inimmaginabili.
Mi ha colpito il documentario sulla notte dei cristalli, in quanto mi ha fatto riflettere sulla libertà e la fortuna che mai abbiamo nei nostri tempi, anche nella lettura di un semplice libro.
Mi ha colpito il racconto dei bambini che raccoglievano i cadaveri nel carretto, si intuisce che gli uomini assomigliavano più a bestie che umani, che i nazisti cercavano di disumanizzare.
Mi ha colpito la grandezza esagerata del libro visto a Auschwitz, in quanto mostra in modo concreto l'idea dei numeri disumani di vittime.