REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

17 febbraio

"Parco delle Betulle"

Visitare Auschwitz non significa essere semplici turisti, significa entrare nelle storie di coloro che lì hanno sperso la vita e lottato ogni giorno.Tutto comincia con dei binari, binari che pur simili a tanti altri conducevano a Birkenau, e dove finivano vi era il confine tra la vita e la morte.Birkenau, il nome del campo di sterminio è il nome in tedesco del piccolo paese polacco (….) che significa ‘’parco delle betulle’’.

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Pensieri

Solo tramite questa esperienza puoi capire, anche se solo lontanamente, tutti i film o le storie raccontate nel corso della tua vita.La vista del campo di Birkenau è stata molto toccante, ma la visita di Auschwitz I è un'esperienza molto più diretta. Vedere quell'accumulo di valigie, occhiali, scarpe e capelli, fa capire veramente la quantità elevata di persone che hanno vissuto realmente quelle atrocità.

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Musik macht frei

La prima cosa che abbiamo notato ad Auschwitz sono stati i contrasti: il filo spinato sul limpido cielo azzurro, le villette degli abitanti a pochi passi dall'entrata dei campi, l'ingenuità della foresta di betulle che ospita luoghi di morte. Dalla libertà ti separa solamente una scossa elettrica e l'odio degli uomini; e intanto la natura osserva impotente.

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Birkenau

Birkenau, terreno di betulle ma anche di morte mi ha colto di sorpresa e percorrendo il lungo sentiero bianco accompagnata dall'inquietante presenza di indisturbati corvi, ho provato una commozione nuova, fatta di rabbia, di dolore, ma anche di desolazione. Non è possibile, del resto, poter concepire che menti umane siano state in grado di ideare una terrificante e altrettanto perfetta “macchina della morte”, finalizzata all'eliminazione di ciò che per tutti noi è prioritario: la dignità, che, guarda caso fa proprio rima con libertà...

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Ingegnere

Forse abituato a regole precise ... Hai scritto quel tuo titolo per loro

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Eroi veri

Spesso si ricordano i carnefici, cerchiamo di ricordare chi ha aiutato, nel loro piccolo, il popolo ebraico. Chi ha voluto rimanere nel ghetto di Cracovia, pur non essendo ebreo, per il proprio lavoro e per aiutare le persone all'interno delle mura: Tadeusz Pankiewicz. Aveva una farmacia all'interno del ghetto e ha voluto resistere insieme agli ebrei. Ricordiamo i veri eroi. 

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