REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

24 febbraio

Andateci

Le riflessioni di Malia Ciampà, pubblicate sul suo profilo Facebook, a mente fredda dopo il primo turno del Viaggio della MemoriaEd eccomi qui, a spendere qualche parola sul viaggio che ho fatto settimana scorsa in Polonia. Un vero e proprio viaggio nella memoria, nella storia, nella realtá.

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Ad AUSCHWITZ

Pezzi di carne strappati al silenzio, umida e abbandonata s'inaridisce la rabbia di cento guardiani. Eccoli schierati in fila eiaculare lacrime frettolose. Forse si tratta solo di vendette personali.Cosa ci faccio qui? Perché non grugnire, al riparo, nelle città tutte uguali in cui sediamo?Cosa ci consuma? Quale oscena biologia circuisce i nostri pensieri? 

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Il suono del vento tra le orecchie

E' incredibile come a volte persone che non possono parlarti sappiano dirti più di molte persone che occupano il tuo quotidiano.È strano sentire il suono del vento tra le orecchie e le cuffie dell'autoguida, un suono capace di coprire ogni voce, un suono che sembra quasi portare un massaggio lontano in una lingua incomprensibile, e rimanere confusi.

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Mi ha colpito...

Mi ha colpito molto il racconto della nostra guida in cui parlava della madre di un suo amico, deportata bambina al campo, sopravvissuta ma rimasta profondamente segnata, in quanto ora soffre di schizofrenia. Mi ha colpito l'immane regolarità presente nei campi di Auschwitz, nel progettare da zero strutture così efficienti servie una razionalità e soprattutto il senso pratico, che sono inimmaginabili. 

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