REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

Terzo turno

Un fiore ...

"Un fiore...solo un fiore piantino, per ogni lacrima che cadrà dai loro cuori. Saranno loro, i fiori di quel deserto e lì, in silenzio, comprenderanno perchè tanti milioni di innocenti, sono nati <solo> per morire."Elisa Springer, Il silenzio dei viviGrazie.

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Rendiamo viva la Memoria

A scuola hanno dato dei numeri: 6 milioni di Ebrei morti per la Shoah, 1 milione e 300'000 nella sola Auschwitz. Arrivati qui ho notato che anche i nazisti, a quei tempi, parlavano degli Ebrei con numeri e cifre, togliendogli il loro nome e la loro dignità. Non so voi, ma io sono stanco di vederli così. In questo luogo io ho visto i loro nomi. E ricordiamoli dunque: Hans, Annabeth, Maximillian, Gretel, Joseph, Zofia, Pierre e Beatrice. Ridiamo a loro la loro dignità.

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Si puó

 Si puó ricordare per compiangere le vittime ...Si puó ricordare e provare il dolore che ha provato la gente all'interno del campo...Si puó ricordare per sapere cosa è successo nel passato nella speranza che esso insegni qualcosaal nostro presente e ci prepari in modo pi˘ consapevole al nostro futuro.. 

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Numeri

Quando si parla di deportazione sappiamo che i nazisti trattavano i prigionieri come numeri, ignorando il loro essere persone.Spaventati da ciò, anche noi siamo peró abituati a vedere i deportati sotto questa prospettiva, superficiale e razionale, basata sulle cifre...Si parla sempre infatti del numero delle vittime, di quello dei pochi sopravvissuti, delle quantità di cibo o di quelli stipati nelle baracche.

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Zbylitowska Gora

Siamo stati in un boschetto di faggi: cielo grigio quasi sull'orlo del crollo, alberi spogli ovunque, foglie rosse sul terreno e solo il rumore del vento come una voce ci accompagnava. Il luogo si chiama Zbylitowska Gora. Lì sono state uccise 10000 persone, di cui 800 bambini. 

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Come sarebbe stato se ...

È la logica impeccabile dei campi quella che ti colpisce. Una lucida e razionale perversione.40 km quadrati di superficie, 20 tonnellate di veleno, 9000 prigionieri bruciati ogni singolo giorno, oltre 250 km di filo elettrificato a 700 volt. Questi sono solo alcuni numeri del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Questi sono solo alcuni numeri dell'efficienza nazista.

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Hans

Avevo diciotto anni quando andai ad Auschwitz.Ero un turista, non un deportato.Non andai per lavorare o soffrire o morire. Andai per capire.Ma uscito dal campo non capii: Non capii quale fosse il motivo di tale farsa."Tanto morire, morivano" pensai cinicamente. Non capii se era opera di una bestia o di un mio simile, anzi dei miei simili. Non capii come menti tanto geniali quanto crudeli si erano unite in nome di quella disumanità.Forse non volevo capire, era più comodo.

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Essenza che resta

Tante betulle e un passero che vola via.Qualcuno che disegna e qualcuno che piange, qualcuno che pensa e qualcuno che tace.Tutto in mezzo al nulla e contemporaneamente al tutto.L’essenza di un vuoto incredibilmente pieno.Un ragazzo.Sua sorella.Una madre.Un bambino.Una rosa bianca sulle rotaie.Un fiore rosso tra le pietre.Parole mute.

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Treni

Quante volte ci siamo ritrovati in una stazione ad aspettare un treno: chi per andare a visitare parenti o amici lontani; chi per trasferirsi in una nuova casa; chi per scappare dal proprio paese verso uno nuovo in cerca di una condizione migliore; chi solo per viaggiare e conoscere nuove realtà; chi per realizzare i propri sogni altrove; chi semplicemente per andare a fare compere; sempre però come uomo libero.

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La lezione migliore

"All'uscita da Auschwitz Birkenau ci sono state chieste parole a riguardo, ciò che stavamo provando, e quali erano le nostre emozioni. La realtà è che uno entra in questo campo pieno di parole, di riflessioni e di pensieri. Finito il percorso, mi sono resa conto che di parole non ne avevo più, non c'era niente da dire..

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