19 febbraio
Memoria come un filo
Il viaggio che purtroppo sta per terminare viene definito da una parola che fa inevitabilmente parte di ognuno di noi: memoria. La memoria in questione è come un filo che collega il nostro presente col passato di altri che non abbiamo potuto incontrare ma che porteremo dentro come un simbolo, un avvertimento per il futuro.
continuaVincere le paure
Nel momento in cui mi sono trovato a dover decidere un luogo in cui deporre un fiore nel cimitero di Terezin, probabilmente ho capito uno dei motivi per cui mi è stato fatto intraprenere il viaggio della memoria: renderci più sensibili sulla facilità con la quale l'uomo può cadere nel buio della mente, una condizione nella quale si perde completamente il proprio senso di umanità e si diventa in grado di compiere qualsiasi gesto.
continuaIn piedi
Stando in piedi nel mezzo di questa distesa di silenzi a Lidice, si sente tutta l’assenza di vita che investe la vista e tramortisce i sensi. Non è morte consapevole, non è fine attesa e ormai inevitabile. È un tuono che spacca il cielo, un sussulto che toglie la speranza nello spazio di un’istante; la disgregazione dei sogni, che rimangono sospesi, come un urlo di paura inchiodato nel petto da una pallottola. È la fine di un bambino, che non sa nulla del mondo degli usurpatori e dei tiranni, che vuole solo tornare fuori a giocare al pallone e niente più.
continuaPensieri ad alta voce
Alcune riflessioni della classe 4^D del Liceo Scientifico Zanelli:- Mi ha impressionato la camera a gas al castello di Sonnenstein perché non l'immaginavo così, mela immaginavo verde e grande. - A me ha colpito l'immagine della distruzione di Lidice, perché l'uomo aveva impiegato tanto tempo a costruire la città e in così poco tempo e' stata distrutta. La stessa cosa è stata fatta con le vite umane. Un genitore spende la vita per il figlio e in un secondo questa gli viene tolta.
continuaNulla
In questo viaggio abbiamo ripercorso le varie fasi dell’evoluzione dell’ideologia nazista e in tutte e tre le tappe (Pirna, Lidice e Terezin) a tutti gli studenti della classe è rimasto impresso il disprezzo per la vita altrui, o meglio: l’idea che soltanto alcune persone siano degne di vivere.
continuaEppure
Loro, i bambini, gli esseri più innocenti... eppure...
continuaIo chiedo
"Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento"(Nomadi - Auschwitz)
continuaUn messaggio
Mi sono sentito di scrivere questa frase di Primo Levi perchè la visita oggi a Terezin, mi ha molto colpito e mi ha fatto riflettere sulle atroci sofferenze subite dai prigionieri e, spero che mai più nessuno le subisca."Se dall'interno dei Lager un messaggio avesse potuto trapelare agli uomini liberi, sarebbe stato questo: fate in modo di non subire nelle vostre case ciò che a noi viene inflitto qui"(Primo Levi "Se questo è un uomo")
continua