REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

Diario di viaggio

Un insegnamento verso le cose giuste - Pensieri dopo la commemorazione

Sull'azione del Sonderkommando al Krematorium 4, il luogo della commemorazioneIo credo che l'azione che fecero gli schiavi che lavoravano nel crematorio sia un gesto estremamente giusto. Perché loro da un certo punto di vista stavano meglio, perché non dovevano lavorare ore al freddo e al gelo, ma dall'altra parte erano più sfortunati perché dovevano bruciare corpi di persone. E magari persone che conoscevano (parenti e amici), ma soprattutto dovevano vivere col pensiero che prima o poi sarebbero stati loro stessi bruciati in quei forni.

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Per sempre nella mia mente

Non mi sarei mai aspettato di provare tali emozioni, di capire, di sentire sulla mia pelle le sensazioni atroci che hanno provato. Ma visitando, percorrendo i luoghi mi sono immedesimato in loro. Il padiglione 27 del museo è stato il più emozionante e il più sconvolgente, un libro immenso, contenente un numero infinito di nomi. Resterà sempre nella mia mente. (Fra)Mi ha colpito il modo in cui un gruppo di persone sia riuscito a schiavizzare e umiliare altri esseri umani, togliendoli la propria dignità (Giuse)

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Camminare dove si è fatta la storia

 Quando siamo entrati nel campo e abbiamo iniziato il percorso, mi sono chiesta come hanno fatto queste povere vittime a resistere a queste torture.Penso che quella crudeltà abbia lasciato un marchio indelebile.Noi potevamo camminare nei campi tranquilli, mentre i deportati tremavano di terrore. Non potremo mai capire tale sofferenza.Pensavo che le emozioni avrebbero preso il sopravvento.

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Almeno una volta nella vita

Dopo tutto il programma didattico affrontato durante il percorso scolastico, siamo stati messi di fronte alla realtà. Ciò che abbiamo vissuto oggi, oltre ad essere inaspettato, è stato coinvolgente in quanto per la prima volta abbiamo potuto toccare con mano ciò che prima avevamo solo immaginato. Un fatto raccontato dalla guida che ci ha molto impressionato riguarda la testimonianza dei sopravvissuti: il perenne sapore di morte presente nelle loro bocche, dovuto alle ceneri respirate durante il loro “soggiorno” ad Auschwitz-Birkenau.

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Il diritto di essere uomini

Il nostro gruppo ha visitato assieme il quartiere di Podgorze nel quale aveva sede il ghetto ebraico costruito dai nazisti dopo l'occupazione. La guida ci ha mostrato la piazza principale, nella quale i nazisti portavano gli ebrei prima dello smistamento dei campi.

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Conoscere i partigiani

Mio nonno è stato un partigiano nella 144esima Brigata Garibaldi, grazie a lui ho avuto sempre più curiosità di conoscere la sua storia e la storia di molti altri suoi compagni. Ho avuto questa fortuna, che penso abbiano avuto pochi ragazzi perché nelle scuole questo argomento non viene né presentato né studiato. Ho potuto sentire le testimonianze di partigiani, ascoltare sia come si organizzavano le loro giornate sia come sono avvenute alcune azioni di sabotaggio contro i ponti e i collegamenti nazisti.

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"Parco delle Betulle"

Visitare Auschwitz non significa essere semplici turisti, significa entrare nelle storie di coloro che lì hanno sperso la vita e lottato ogni giorno.Tutto comincia con dei binari, binari che pur simili a tanti altri conducevano a Birkenau, e dove finivano vi era il confine tra la vita e la morte.Birkenau, il nome del campo di sterminio è il nome in tedesco del piccolo paese polacco (….) che significa ‘’parco delle betulle’’.

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Pensieri

Solo tramite questa esperienza puoi capire, anche se solo lontanamente, tutti i film o le storie raccontate nel corso della tua vita.La vista del campo di Birkenau è stata molto toccante, ma la visita di Auschwitz I è un'esperienza molto più diretta. Vedere quell'accumulo di valigie, occhiali, scarpe e capelli, fa capire veramente la quantità elevata di persone che hanno vissuto realmente quelle atrocità.

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Musik macht frei

La prima cosa che abbiamo notato ad Auschwitz sono stati i contrasti: il filo spinato sul limpido cielo azzurro, le villette degli abitanti a pochi passi dall'entrata dei campi, l'ingenuità della foresta di betulle che ospita luoghi di morte. Dalla libertà ti separa solamente una scossa elettrica e l'odio degli uomini; e intanto la natura osserva impotente.

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Birkenau

Birkenau, terreno di betulle ma anche di morte mi ha colto di sorpresa e percorrendo il lungo sentiero bianco accompagnata dall'inquietante presenza di indisturbati corvi, ho provato una commozione nuova, fatta di rabbia, di dolore, ma anche di desolazione. Non è possibile, del resto, poter concepire che menti umane siano state in grado di ideare una terrificante e altrettanto perfetta “macchina della morte”, finalizzata all'eliminazione di ciò che per tutti noi è prioritario: la dignità, che, guarda caso fa proprio rima con libertà...

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