Il viaggio

Diario di viaggio

Paura del passato

A volte, non si vuole guardare in faccia il passato perché fa troppa paura. Oggi, nelle fredde stanze del complesso di Terezin, ho visto delle camere spoglie e per nulla belle. Ma ancora meno bella era l'aria di morte e malattia che vi si respirava all'interno. Quelle persone sono morte senza avere colpa alcuna. Non hanno nemmeno potuto conservare il loro nome. Una cosa del genere non dovrà mai più accadere. La verità è che secondo me, tra persone civili, dovrebbe esistere solo amore. Non odio, non violenza, non cattiveria. Solo amore.

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Guardare il nulla

Al termine della giornata di oggi mi sono fermata a riflettere su ciò che abbiamo visto a Lidice: il nulla. L’incapacità di guardare avanti, di immaginarsi un futuro, tornando a casa e vedendo che non è rimasto nulla.Lidice era un paese appena fuori Praga, che all’apparenza non aveva nulla di diverso dagli altri paesi dove si lavorava nelle miniere o nei campi. Perché parlo al passato? Perché oggi di Lidice non è rimasto nulla, solo un albero e le donne sopravvissute al campo di Ravensbruck.

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Il fiore Memoria

Oggi la tanto attesa visita a Terenzin, città-fortezza trasformata in campo di concetramento negli anni '41-'42 del secolo scorso. E' stata una bella vista, particolare. Non ci sono immagini forti, resti di camere a gas o immense campagne circondate da filo spinato. Durante la seconda guerra mondiale viene scelta dai nazisti come centro di smistamento in cui deportarono migliaia di ebrei.

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Memoria

 Tutti possiamo ricordare, ma qual è il vero significato e ciò che comporta?Non siamo ancora in grado di dirlo con certezza, soprattutto quando la memoria è così dolorosa e sembra solo una foto in bianco e nero. Domani Terezin ci darà una risposta e toccherà a noi saperla ascoltare, ”perché se comprendere è impossibile ricordare è necessario”. 

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Terezin non si presenta per niente male

Oggi sono stato per la prima volta a visitare un campo di concentramento, non avevo idea di quali emozioni si potessero provare entrando in posti in cui sono state maltrattate, torturate e uccise migliaia di persone. L'effetto e le sensazioni che si provano a vedere questi posti di persona sono completamente diverse da quelle che si provano leggendo un giornale o guardando delle foto, perciò non credo che questo articolo, per quanto possa essere espressivo, susciti le stesse emozioni che provano le persone che visitano questi posti.

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Viaggio nella storia

Oggi 21 Febbraio 2013 noi ragazzi della 5AL, Liceo Rinaldo Corso di Correggio, ci siamo recati aTerezìn (Theresienstadt) per visitare il ghetto della città, che dista circa un'ora di pullman da Praga. Durante il viaggio ci è stato proposto dalle guide di raccogliere le nostre aspettative riguardo la giornata: sono emersi pensieri che hanno sorpreso noi stessi per la loro profondità.

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Terezin deve essere raccontata

Ci sono luoghi in cui è sufficiente esserci per catturare tutte le emozioni; ci sono luoghi in cui non basterebbero mille parole per descriverli; ci sono luoghi che hanno bisogno di essere raccontati, come Terezìn.

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Bisogna portare i ragazzi in questi luoghi

Ormai è la seconda volta che affronto il viaggio della memoria, l'anno scorso ad Auschwitz e quest'anno a Terezin.

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Terezin ci ha insegnato

 Terezin ha toccato profondamente ognuno di noi, sia in positivo che in negativo.La crudeltà verso quelle persone ha lasciato dentro noi un segno negativo, ma Terezin ci ha insegnato cosa vuol dire il rispetto, la serietà verso gli eventi accaduti in passato. 

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Le persone non sono dei barattoli

Questa è la prima volta che intraprendo questo viaggio,e devo dire che mi ha davvero affascinato tanto sia dal punto di vista educativo che informativo.

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