Il viaggio

Diario di viaggio

Ricordare onde evitare

Le vittime dei campi erano persone, a cui la sottrazione di ogni cosa, compresa la dignità, trasformò in non-persone, ombre di loro stesse, ma che ricordavano ancora cosa si prova ad essere persone; tuttavia, la paura di soffrire ulteriormente e di non sopravvivere le fece rinnegare anche questo ricordo, nella paradossale e vana speranza di tornare un giorno a essere persone.

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L'operazione Anthropoid

Capelli biondi, alto, muscoloso, maestro di scherma, amante delle macchine decappottabili e proprietario di un castello; non è la descrizione dell’ultimo rampollo apparso sulle copertine dei giornali scandalistici. Sto parlando di Reinhard Heydrich, il numero due delle SS.Quest’uomo era talmente convinto dell’inferiorità dei cechi da preferire un chirurgo senza occhiali, però tedesco. Gioco di parole a parte, facciamo un passo indietro. Nel 1941 Hitler mandò Heydrich a Praga per imporre il suo pugno duro sulla popolazione, a suo avviso, troppo libera.

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Difficile da immaginare

Una cosa che molto mi colpisce di questa gita è la completa inosservanza, che ho notato da documenti e testimonianze nei confronti degli ebrei nel passato! Dal dire ciò, mi viene in mente una citazione di Morgan Freeman il quale disse: "Odio la parola omofobia. Non c'é fobia. Non sei spaventato. Sei solo un coglione." Penso che essa possa rispecchiare in pieno ciò che provo, in quanto non riesco nemmeno ad immaginare che queste cose siano accadute in un periodo di tempo così vicino alla società di oggi (circa 70 anni fa).

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Valerio, Paolo, Giacomo... e ora un po' di romanticismo

Il viaggio della memoria, per Radio Rumore, è sempre stato raccontato da voci maschili: Valerio, Paolo, Giacomo. Questo viaggio invece sarà visto con occhi femminili. Vi aspetterete emozioni, sensibilità e romanticismo, da una donna.

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Vi chiedo un favore...

Sono 10 anni ormai che sosteniamo i Viaggi della Memoria. Chi ce lo fa fare? Non solo per tenere vivo il ricordo, ma anche per dare un futuro alla memoria. Voi ragazzi dovete ringraziare Istoreco, i vostri insegnanti e le vostre famiglie perchè vi hanno fatto arrivare in visita a Terezin. Dovete ringraziarli per l'oggi, ma d'ora in poi tocca a voi. Vi chiedo un favore, di sfruttare e vivere questa esperienza, di usarla, deve essere un'opportunità per voi, non buttatela. E ogni tanto fermatevi a riflettere su quello che avete visto, tutti ne guadagneremo.

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Il futuro non si cancella!

 Il mio primo pensiero va ai partigiani, che hanno combattuto per la libertà. La prima volta che a Terezin ho visto la scritta "Arbeit Macht Frei", ho toccato le pareti dei muri con le mani, ed ho provato sgomento. È difficile anche solo immaginare cosa hanno passato i prigionieri lì dentro, con pochi abiti e pochissimi aiuti. Noi abbiamo avuto freddo, ed eravamo belli coperti.Ho faticato a credere a quello che abbiamo visto a Lidice, è difficile credere che un intero paese sia stato distrutto del tutto.

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Sono segnata dall'operazione Anthropoid

"Non possiamo più dimenticare, questa esperienza mi ha colpito profondamente, e ora noi giovani dobbiamo lavorare perché non accada più. L'orrore che ho visto a Terezin mi ha fatto male, mi ha colpito davvero".

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...poi la primavera arriva sempre

Praga ci ha accolto con una neve leggera ed un vento gelido. Ma ci ha subito fatto divertire ed innamorare. La sua è una storia dura e travagliata, in quanto spesso ha dovuto sopportare la dominazione straniera e la non curanza della propria cultura. Ciò nonostante è stata in grado di andare avanti e di riscattarsi grazie a coloro che hanno avuto il coraggio di combattere e di donare o dedicare la propria esistenza per l'indipendenza e per la propria identità culturale.

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Urla silenziose

 Il silenzio era assordante qui.Colori, segni, oggetti parevano.Eppure non sembravano tali.Bambini, uomini e donne, anziani gridavano.

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Il vuoto e la rabbia

Dire che è stata un'esperienza toccante o commovente è sì scontato, ma è altrettanto significativo perché solo chi ha potuto viverla può sentire dentro ciò che esprime.Non è come stare sui banchi, non è come leggere un libro; è un sentimento che nel tempo potrà rimanere nella tua memoria e di conseguenza accompagnarti nelle esperienze future.

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