REGGIO EMILIA - BERLINO  2014

Diario

Diario di viaggio

Videodiario del 5 marzo

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Macchine programmate per ripulire

Si parla di follia, malattia, inanità mentale. Io dico invece che niente risulti così razionalmente e minuziosamente studiato come l'ideologia dei regimi della seconda guerra mondiale e la sua applicazione pratica.

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Entravano con un nome, uscivano con un numero

Giovedì ventisette febbraio ci siamo recati presso il memoriale del campo di concentramento di Ravensbruck, che dista da Berlino circa cento chilometri.Nasce nel 1939 come campo di concentramento femminile, successivamente ingrandito a causa dell’elevato numero di deportate in gran parte polacche e francesi. Subito dopo la fine della guerra fu liberato e occupato dai soldati sovietici, i quali hanno venduto le baracche per riutilizzarne i materiali.

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Grazie

Al termine di questo viaggio la parola più spontanea è un grande, immenso e sincero GRAZIE...agli amici di Istoreco, che ci hanno fatto riflettere, commuovere, sorridere ed emozionare, accogliendoci con il calore di una grande famiglia, alle guide che ci hanno accompagnati nei nostri percorsi, agli autisti e alla loro grande disponibilità e cortesia, e grazie ai nostri ragazzi, con i quali abbiamo condiviso pensieri ed emozioni profonde, che nemmeno la migliore delle lezioni avrebbe reso possibile...GRAZIE Viaggio della Memoria, grazie a tutti di cuore... 

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Lacrime da asciugare

Freddo, silenzio, estraniarsi dal mondo,voglia di giocare ma grigio ovunque, libera interpretazione, libera come le anime a cui è intitolato il monumento. La pioggia rende tutto più speciale e profondo. Le gocce attaccate a quelle lastre di cemento armato mi ricordano delle lacrime che desidero tanto asciugare...  

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Menzogne sincere

Si parla di fame, malattia, insanità mentale.Io dico, invece, che niente risulti così razionalmente e minuziosamente studiato come l’ideologia dei regimi della Seconda Guerra Mondiale e la sua applicazione pratica.Si tratta di uomini che diventano vera e propria macchina, progettati e programmati al fine di “ripulire” la società dalle tante macchie di diversità.

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Esperienze come queste

Esperienze come queste ti segnano, è inevitabile.Esperienze come queste ti formano come persona.Vivere di persona tutto ciò che è successo durante il periodo nazista, della guerra e del dopoguerra è estremamente differente che leggerle sui libri o guardarle in un documentario.Pur essendo consapevole che queste terribili cose sono veramente successe e dopo averle viste e vissute, non riesco ancora a capacitarmi del fatto che la mente umana sia in grado di concepire e di compiere determinate azioni.

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Non bisogna abituarsi...

Non bisogna abituarsi alla perdita dei diritti, perché è quello che è successo durante la seconda guerra mondiale: si sono abituati a perdere i diritti, hanno lasciato correre con le prime privazioni, una limitazione dopo limitazione, e alla fine hanno perso tutto.Non bisogna abituarsi, bisogna anzitutto indignarsi, ed oggi neanche l'indignazione salta molto fuori, ormai è uso comune, e questo non va bene. 

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Colpito nell'anima

La visita al campo di Sachsenhausen per me è un avvenimento molto forte, mi ha colpito nell'animo. Vedere quante persone hanno sofferto, quante hanno lavorato ardemente per poi finire in cenere, colpisce l'animo di tante persone. Ne ho parlato anche con i miei compagni di classe, anche loro ne sono rimasti colpiti, pure quelli con l'animo più duro.

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Ricordare senza chiudere gli occhi

Cinque giorni, cinque diversi e distinti giorni, che se presi in una situazione normale sono solo cinque giorni, ma durante il Viaggio della Memoria a Berlino quei cinque giorni non sono così banali come possono sembrare.

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