I pensieri di Michele Arduini del Moro per il Viaggio a Praga, dopo le esperienze preparatorie e in particolare l'incontro con Helga Weissova, sopravvissuta a Terezin
La classe a cui appartengo è stata selezionata per prendere parte al “viaggio della memoria”, oltre al viaggio stesso abbiamo partecipato e parteciperemo ad una serie di incontri preparatori ed iniziative. Tra quelle svoltesi finora sono rimasto molto colpito dalla mostra di Helga Weissova sia per il titolo stesso con cui ci è stata presentata, ovvero “disegna ciò che vedi”: invito rivoltole dal padre durante il periodo di prigionia nella città fortezza di Terezin, secondo me, oltre ad essere rivolto alla figlia che ci ha, così, permesso di conoscere la vita, se così si può chiamare, degli ebrei in queste “città” a loro dedicate, l’invito può essere allargato alla società contemporanea abituata a correre veloce sulle cose senza darne molta importanza o rassegnandosi al naturale svolgimento degli eventi. Sia per un particolare disegno che, seppur dalle dimensioni ridotte, mi ha particolarmente colpito: un carro solitamente adibito al trasporto di bare impiegato per consegnare il pane ai risiedenti nella “città”. Questo disegno mi ha particolarmente indignato e rattristato, poiché consegnare l’alimento primo ad un individuo su un carro funebre è sia un’offesa alla persona stessa che un presagio del destino di quegli ebrei che di li a poco verranno eliminati in nome di un’ideologia.