Durante la visita al bosco Zbylitowska Gora mi sono ritrovata davanti ad un monumento. Su di esso c'è scritto "Gloria alle vittime dell'orrore hitleriano". All'interno di quella grande distesa di melma vi sono alcuni recinti, in memoria delle vittime. Il più toccante è un recinto azzurro, circondato da palloncini dello stesso colore alternati a fogli di carta con fotografie o lettere, o a qualche palloncino bianco. In quel luogo furono uccisi 800 bambini con calci di fucili, bastoni, attrezzi agricoli. Ho pensato ad una poesia che mi ha colpita, "C'è un paio di scarpette rosse", di Joyce Lussu.
"C'è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono."
Forse il fatto che si parli di bambini rende tutto ancora più triste. Pensiamo a centinaia di bambini innocenti che non hanno potuto conoscere le gioie della vita, ai quali è stata tolta la possibilità di crescere, di vivere.