Abbiamo avuto l'occasione di visitare ed entrare in contatto con la realtà del campo di concentramento e del centro di sterminio, ma non possiamo riuscire veramente a comprenderli e a capirli. Rimane una distanza tra la nostra e quella realtà. Solo settant'anni dividono quel mondo dal nostro e oggi abbiamo visitato quel mondo, abbiamo camminato al suo interno, abbiamo provato a immedesimarci, a immaginare, eppure ci riesce impossibile. Questa impossibilità di comprendere, come tutte le cose ha un aspetto potenzialmente negativo e un altro potenzialmente positivo. Il primo si concretizza con il distacco e il rifiuto di questa realtà, andando ad ampliare in questo modo la distanza, rendendo così possibile il ripetersi di una simile tragedia. L'aspetto positivo è quello forse più complesso e difficile da trovare: questa è la dimostrazione che per noi risulta impossibile concepire e quindi anche attuare qualcosa di simile, o aderire ad un'ideologia conformista capace di tali crudeltà.