REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

È sempre l’uomo che ci sorprende

07.03.2014 |
Ragazzi della 4B, Liceo Spallanzani, Reggio Emilia

Nel 1936 tutto il mondo guardava alla Germania che, uscita sconfitta dal primo conflitto mondiale, si preparava a risollevarsi: nello stesso anno a Berlino si disputarono le undicesime olimpiadi della storia moderna. Attraverso l’architettura degli edifici, in particolare in quella dello stadio, Hitler dichiarò guerra, almeno sul piano ideologico, alle principali potenze europee che ostacolavano l’espansione della patria nazionalsocialista: Francia e Russia Sovietica. Gli architetti del Reich collocarono l’asse dello stadio sulla direzione est-ovest che collega i due Paesi.

Mentre in città si costruivano nuovi e monumentali edifici simbolo del potere nazista, a poco più di 30 Km veniva inaugurato uno dei primi campi di concentramento: Sachsenhausen che sarebbe servito da modello per i futuri Lagher. In questo campo vennero deportati Ebrei, Sinti, Rom, Omosessuali, nemici politici e ogni genere di criminali.

Ciò che sorprende è il fatto che le stesse competenze tecniche utilizzate per la costruzione del grandioso complesso olimpico destinato a esaltare la potenza dell’uomo, della gioventù Hitleriana, furono contemporaneamente sfruttate per organizzare in modo altrettanto funzionale uno spazio in cui la persona cessava di essere uomo, schiacciata dalla violenza e dall’umiliazione.

È sempre l’uomo che ci sorprende: celebrato per le sue abilità e le sue conoscenze, capace di sprofondare proprio a causa della sua natura.


 


 

 


 

  • Visita al KZ Sachsenhausen
    Visita al KZ Sachsenhausen