REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Le classi dell'Istituto Galvani Jodi

Pensieri e parole

Un'ultima raccolta dei pensieri delle ragazze e dei ragazzi delle 5° dell'istituto Galvani Jodi a Praga sul pullman 20, realizzati anche in collaborazione con Francesco Benati di Rumoreweb www.rumoreweb.it.

 

  1. Con questa esperienza pensavo di chiarirmi sul perché di questi fatti, ma nonostante le spiegazioni ascoltate e i luoghi visitati, non sono ancora riuscita a darmi una risposta e credo che non esista. - Anna Ferraroni 5°D

     

  2. Venire a Praga è stata l'esperienza più profonda che ho vissuto, vedere con i miei occhi i luoghi in cui tutto ha avuto un inizio ed una fine è stato come vivere in piccolo un pezzo di storia che ha completamente stravolto il mondo intero. Sono eternamente grataa ciò che ho potuto comprendere e non il pensiero razionale nazista di per sé eternamente malsano ha scatenato in me diverse riflessioni: un semplice pensiero può trasformarsi in una minaccia per il mondo intero. - Irene Solazzo 5°E

     

  3. E' stata un'esperienza forte che mi ha fatto provare disgusto. La sensazione che ho provato deriva da quello che è stato un atteggiamento disumano da parte di chi, invece, è, o meglio dovrebbe considerarsi, un nostro simile. E' importante per le prossime generazioni che vengano coinvolte in ciò che questa settimana ha travolto me. I miei figli sapranno e spero che il resto del mondo creda nello stesso importantissimo principio. - Andrea Esposito 5°E

     

  4. Non avrei mai pensato che dal vivo mi colpisse così tanto, che mi entrasse quasi dalla pelle per poi raggiungere il cuore e farmi stare così male in quelle stanze dove anni fa poveri civili hanno perso la vita, persone che non avevano nessuna colpa. E' stato bellissimo entrare nei luoghi dove anni fa erano passati proprio loro, ma nello stesso momento provavo mille emozioni difficili da distinguere tra loro. - Kaur Inderpreet 5°D

     

  5. “Io confesso il mio peccato, sono angosciato per la mia colpa” (salmo 38:18) Di che cosa viviamo? Perché viviamo? Io dico che viviamo per perdonare, perdonare ogni giorno, in ogni momento, perché solo così si può andare avanti e vivere. Questo lo hanno pensato anche gli ebrei, i quali hanno scritto il verso citato su una lapide di pietra esposta in una delle stanze dei forni crematori. Nonostante tutto quello che è successo, di come li hanno trattati, loro hanno comunque perdonato; chi è sopravvissuto è andato avanti senza voltarsi indietro, ma pensando al futuro: il loro futuro. Ma chi non ha perdonato sarà angosciato tutta la vita e non si potrà mai definire un uomo libero, ma uomo legato dalle sue stesse catene. - Federica Bozzi 5°E