''Il 27 gennaio è un giorno molto importante in tutto il mondo. Viene chiamato Giorno della memoria, perché serve per ricordare le crudeltà commesse dai tedeschi e dai loro alleati, durante la Seconda guerra mondiale, nei confronti del popolo ebreo e per far riflettere le persone in modo da evitare che si ripeta un atto cosi brutto.''
Questo è ciò che si sente maggiormente parlare un po' da tutti, ma io vorrei aggiungere delle cose.
Con l'Istoreco la mia classe ha avuto un'ottima occasione educativa di affrontare la storia contemporanea nelle sue pagine legate alla guerra e alla deportazione, per vedere appunto con i propri occhi i luoghi in cui fino a pochi anni fa sono stati compiuti orrori inspiegabili dalla dittatura nazista. Oltre la storia che conosciamo tutti, in questo viaggio della memoria siamo andati in cerca della conoscenza delle radici di alcuni atti inspiegabili, tra l'altro eseguiti su tutta la popolazione, tedesca e non, identificata come eliminazione di ''persone malate'', scoprendo delle logiche e verità atroci.
Queste persone furono le prime ad essere sottoposte alle camere a gas, ancor prima degli ebrei.
Ma mettendo in confronto la logica nazista con le idee comuni di una classe di 5' nel 2016, logica di questa generazione insomma, abbiamo potuto capire che esistono metodi simili tutt'ora, che ci sono presentati sotto un altro punto di vista. Un esempio può essere l'aborto di neonati con difficoltà, a rischio di malformazioni, che i medici prevedono. Spesso la popolazione non ci fa caso probabilmente perché non conosce a fondo la memoria o per semplice edonismo.
Visitare il campo di Terezin, significa diventare testimoni diretti della pagina più oscura scritta dall'umanità nel secolo scorso. Questo viaggio, rappresenta un percorso necessario per fare i conti con tanti interrogativi che tale pagina lascia ancora aperti sul presente. Il viaggio della memoria parla di storia e memoria del passato, ma anche di testimonianza ed IMPEGNO nel PRESENTE.
Non voglio ripetere la medesima frase che conoscendo la storia ci impedisce di compiere gli stessi errori, ma dico che ci permette di provare a DARE UN SENSO AL FUTURO.