Non ho nulla da dire, nulla che non sia stato, almeno in parte, già detto o scritto. La mia potrebbe essere agghiacciante superficialità, ma credo, spero, che il motivo principale sia un senso di rispetto che mi auguro di non vantare invano. Cosa potrei scrivere io più di chi ha vissuto tutto questo? Patetiche elucubrazioni su quanto possa essere stato terribile, senza nemmeno poterlo immaginare.
Dovrei cercare una risposta alla domanda che ogni cosa qui grida con disperazione, dagli alberi alle pietre, "perché“? Eppure, sempre forse per questa mia stupida superficialità, il motivo mi sembra così evidente: non un mostro, ma una delle radici più antiche e solide dell'umanità, della nostra umanità, nata con l'uomo, mai estirpata, forse eterna. Lo so, ho scritto di non avere nulla da dire e tutte queste parole sembrano affermare il contrario, eppure effettivamente non ho detto nulla, nulla che ogni uomo nel suo intimo non conosca già, nulla che non abbia mai sperimentato escludendo qualcuno di diverso. So anche che non si è trattato solo di battute infelici o sguardi feroci.
» vero, un uomo era a capo di tutto, ma può un uomo solo fare tutto questo? Ce ne sono voluti migliaia, e non demoni dell'inferno: medici, ingegneri, "persone per bene"... ecco, è svanito in poche righe tutto il mio rispetto, rispetto per le mani che hanno scritto veramente con il cuore, per mani che hanno pensato a ciò che è accaduto più di qualche giorno in gita e qualche ora a scuola, per questo mi scuso e concludo, prima di negare definitivamente tutto ciò che inizialmente mi sono virtuosamente riproposta, e qualcosa dirò: l'uomo è sempre, intimamente lo stesso, e una serie di sfortunati eventi e coincidenze può rivelare quella natura oscura che in parte lo anima, oggi come allora.