Questo viaggio ci ha permesso di crescere interiormente e di ampliare così il nostro bagaglio culturale e personale, riguardo l'accaduto. Come dice Primo Levi, "se comprendere è impossibile, crescere è necessario", perchè fino a quando non si visitano questi luoghi importanti non si può capire il patimento, l'umiliazione, la spersonalizzazione provata nel tempo dai prigionieri e quello che li ha spinti a non parlare per molti anni.
Noi personalmente abbiamo provato un senso di smarrimento e angoscia, visitando il campo di concentramento di Ravensbruck vedendo le immagini del lavoro coatto, i forni crematori e la sala delle torture, ma anche a Berlino tra le fredde e grigie pietre del museo dell'olocausto.
Nel tempo molti personaggi importanti hanno cercato di combattere questa battaglia del non dimenticare, e ora tocca a noi giovani cercare di studiare al meglio questa tragedia e di tramandare negli anni, affinché ricordando non si ripetano tragedie di questo tipo.
Come Istoreco chiede di lasciare un garofano, noi lasciamo questo messaggio che simboleggia il garofano della 4 C del motti.