Aria taglia a pezzi
come lama spietata
Corpi straziati da fame
recisi dal freddo
fischiano nel vento la pietà
di un’indicibile vergogna.
Vita, cosa tu sei
per avidi sopraffattori di ogni tempo
menti distaccate dal cuore?
Vita, cosa tu sei
per schiavi di una trappola
chiusi nella prigione
del loro stesso essere?
Urla di ieri, echi di oggi
Riflesso di stragi di ogni tempo.
Guerre, colonie, stermini
e ancora eretti muri di prepotenza.
Mai una sola bomba fu giusta
in nome di uno scettro di burro.
Cosa resta tra le mani?
Sciogliersi in pianto e dolore?
Forza, speranza, conoscenza
passare il testimone
raccontare la storia,
liberare, come ceneri al vento,
pollini di una nuova coscienza
non indifferente.