La visita a Terezin mi ha tolto qualcosa: non esistono verità assolute, leggi universali che vadano sempre bene. In effetti potrei dire che l’unica certezza è quella di non averne ed è probabilmente questo che rende deboli noi umani: vogliamo certezze, vogliamo poter vivere con la sicurezza dell’immutabilità di alcuni elementi per riuscire poi a costruire la nostra intera esistenza su queste basi, ma allo stesso tempo sappiamo che nonostante tutto il nostro impegno per riuscire a formare questi “appoggi”, basta poco per farci crollare addosso tutte queste sicurezze.
Ma la visita a Terezin mi ha anche dato qualcosa, mi ha dato la consapevolezza che nonostante questa incertezza ci renda deboli, è comunque grazie a lei se siamo così “belli”. Non è forse vero, infatti, che nel momento in cui succede qualcosa che mina queste certezze, cominciamo veramente ad aiutarci? Quando in un posto ha inaspettatamente luogo un terremoto diventiamo improvvisamente tutti disponibili ad aiutarci vicendevolmente, nonostante non avessimo mai pensato che una tale calamità potesse abbattersi nel posto dove abitiamo, non è tutto nero e buio, è grazie alle incertezze se tiriamo fuori il meglio di noi.
Ecco, è questo ciò che mi ha tolto e poi donato Terezin, penso che sia uno scambio equo dopotutto.