Scarpe, pettini, occhiali,
indumenti, valigie
tutti oggetti parte della nostra quotidianità.
All'interno dei campi di concentramento
racchiudono nomi, storie,
passati cancellati, presenti di sofferenza, futuri negati.
Non lasciamo che queste tracce
si perdano nell'oblio.
Non possiamo dimenticare
ciò che così distante da noi non è.
Solo la memoria può permettere
che questo non torni ad essere il nostro presente.