Perché un odio così scellerato? Ecco una delle tante domande, scontate forse, ma affiorate comunque alla mia mente.
Cosa può portare un uomo a pianificare un'officina della morte, una fabbrica di brutalità, un automa che non si ferma davanti a nulla, nemmeno di fronte a dei bambini.
Non trovo le risposte che vorrei mentre percorro il fangoso cammino di Auschwitz Birkenau, costeggiando la fredda e arrugginita linea ferroviaria.
Solo il vuoto è presente ad aumentare un sentimento di disagio.
Le emozioni si moltiplicano ed è qui che bisogna fermarsi a pensare.
Molti di coloro che sono sopravvissuti allo sterminio hanno affermato che nessuno, eccetto chi l'ha vissuto, può descrivere quanto accaduto.
Tuttavia è necessario riflettere, poiché questo vuoto, voluto dai nazisti, non si rifletta sulla memoria e non la soffochi.
Conservare la memoria di un atto così atroce e incredibile, senza però lasciarsi sopraffare dalle passioni o abbandonarsi all'immedesimazione, ma concentrandosi per rinnovare ciò che viene trasmesso con una fatica indicibile dai testimoni.