Su Auschwitz sono state già dette molte cose, anche troppe secondo me.
Ma oggi, dopo aver visitato i due campi di Auschwitz I e II voglio dire qualche parola anche io: il vuoto, la mancanza che si percepiscono in questi luoghi mi hanno travolto.
In particolare in Auschwitz II, il silenzio, che regna sovrano, porta con sé i lamenti, le grida, lo strazio dei deportati, penetrando nell'anima meglio di mille parole.
Studiando e informandosi sulla tragedia che è stata la Seconda Guerra Mondiale, sorgono innumerevoli domande. Prima fra tutte ''perché''. C'è chi può rispondere che è stata la natura, brutale e selvaggia dell'uomo che è emersa. C'è chi sosterrà che non esiste un motivo, che è stata solo una pazzia.
Probabilmente non si raggiungerà mai una risposta a questa domanda. Di certo non sarò io a poterla dare. Però ritengo, da piccolo e inesperto 17enne, che sia importante riflettere, almeno una volta nella vita, su questo abominio.
Solo così tutte quelle morti potranno avere, se non un senso, un riscatto Solo così forse, il seme del male – come dice Primo Levi – non germoglierà (per lo meno non così rigogliosamente) ancora in futuro.