Alla domanda di Ferdinando Camon “Auschwitz è la prova della non esistenza di Dio?” Primo Levi rispose: “C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio” ma poi aggiunse a matita sul dattiloscritto:
“Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo” a sottolineare il fatto che il senso dell'umano cercare non sia il trovare una risposta, che forse non può esserci, ma la ricerca stessa.
Ognuno di noi ha oggi risposto dentro di sé, di fronte al silenzio del bosco di faggi di Zbylitowska Gora, cimitero urlante di migliaia di vittime; ognuno solo con se stesso, ha provato, ha immaginato, ha sentito. Questo interrogarci con sguardo smarrito è la nostra piccola e forse miserevole possibilità di dare non solo voce ma una nuova nascita ad esistenze spezzate ed è forse l'unico vero significato di un percorso di memoria; perché sia non solo un nostro dovere, ma un rinnovato diritto iniziante, per vite perse in questa solitudine di terra, vento e alberi ritorti.