E’ difficile, per i ragazzi della mia generazione, capire veramente fino in fondo cosa sia la seconda guerra mondiale. Siamo cresciuti in un clima di (per lo meno) formale tolleranza verso il diverso e di generale tranquillità.
Ma è difficile capirla soprattutto dopo aver studiato il progresso, le evoluzioni politiche e sociali dei secoli precedenti. Non è vero che la distruzione e la guerra siano collegate ad uno stato primitivo, privo di ragione e di cultura. Al contrario. La seconda guerra mondiale è stata combattuta, anche, attraverso l’aiuto del progresso scientifico e seguendo un piano preciso e, seppur folle, meditato in ogni suo aspetto. In questa guerra l’uomo ha mostrato il suo lato peggiore. La compassione, il rispetto, la pietà sono stati tutti messi da parte.
Sappiamo che in questa strage non sono stati risparmiati nemmeno i bambini, gli esseri più innocenti in assoluti. Oggi, abbiamo visitato un bosco nelle vicinanze della città di Tarnow dove sono stati uccisi circa 800 bambini. Posso immaginare i loro occhi grandi, smarriti, inconsapevoli della crudeltà a cui possono arrivare le persone.
Ora in questo luogo ci sono molte lapidi, molti disegni, giochi. Piccole cose che però tagliano il cuore.