REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

05 marzo

Si puó

 Si puó ricordare per compiangere le vittime ...Si puó ricordare e provare il dolore che ha provato la gente all'interno del campo...Si puó ricordare per sapere cosa è successo nel passato nella speranza che esso insegni qualcosaal nostro presente e ci prepari in modo pi˘ consapevole al nostro futuro.. 

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Zbylitowska Gora

Siamo stati in un boschetto di faggi: cielo grigio quasi sull'orlo del crollo, alberi spogli ovunque, foglie rosse sul terreno e solo il rumore del vento come una voce ci accompagnava. Il luogo si chiama Zbylitowska Gora. Lì sono state uccise 10000 persone, di cui 800 bambini. 

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Hans

Avevo diciotto anni quando andai ad Auschwitz.Ero un turista, non un deportato.Non andai per lavorare o soffrire o morire. Andai per capire.Ma uscito dal campo non capii: Non capii quale fosse il motivo di tale farsa."Tanto morire, morivano" pensai cinicamente. Non capii se era opera di una bestia o di un mio simile, anzi dei miei simili. Non capii come menti tanto geniali quanto crudeli si erano unite in nome di quella disumanità.Forse non volevo capire, era più comodo.

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Essenza che resta

Tante betulle e un passero che vola via.Qualcuno che disegna e qualcuno che piange, qualcuno che pensa e qualcuno che tace.Tutto in mezzo al nulla e contemporaneamente al tutto.L’essenza di un vuoto incredibilmente pieno.Un ragazzo.Sua sorella.Una madre.Un bambino.Una rosa bianca sulle rotaie.Un fiore rosso tra le pietre.Parole mute.

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Ricordiamo il passato per migliorare il futuro

  

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Libertà

La libertà di un uomo non si può comprare, vendere o ottenere. La libertà non deve essere data per scontata perché è ciò che ci caratterizza in quanto uomini. La libertà è un diritto inalienabile.

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Per non dimenticare

Tappa importante del nostro viaggio - Zbylitowska Gora vicino a Tarnòw.Momento di riflessione per ricordare tanti bambini, vittime innocenti della grande follia.

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Essi cadevano

Essi cadevano, Cadevano a terra. Il freddo seguiva il rigore tedesco, L'unico a riscaldarli era il fuoco. Quello dei crematori, quello delle grida Quello che distruggeva il diverso. Essi aspettavano solo la morte, Aspettavano la fine di un incubo. Aspettavano solo il silenzio.

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Duplice Natura

Mi ha colpito la duplice natura degli oggetti di Auschwitz I. In quanto tali, inanimati ma allo stesso tempo vivi, ultimi simboli di proprietà delle persone a cui appartenevano, che sarebbero poi stati sequestrati dai nazisti per andare a finire nel blocco chiamato Canada.

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"C'è un paio di scarpette rosse"

Durante la visita al bosco Zbylitowska Gora mi sono ritrovata davanti ad un monumento. Su di esso c'è scritto "Gloria alle vittime dell'orrore hitleriano". All'interno di quella grande distesa di melma vi sono alcuni recinti, in memoria delle vittime. Il più toccante è un recinto azzurro, circondato da palloncini dello stesso colore alternati a fogli di carta con fotografie o lettere, o a qualche palloncino bianco. In quel luogo furono uccisi 800 bambini con calci di fucili, bastoni, attrezzi agricoli.

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