Il viaggio

Propaganda

28.02.2013 |
Angelavirginia Consolini, Sofia Martino, Giulia Casoni del Liceo Ariosto Reggio Emilia

La reazione di coloro che assistettero alla proiezione del film di propaganda ‘’Il Führer dona una città agli Ebrei’’ non essendo a conoscenza della realtà effettiva fu piuttosto condizionata: ‘’Di cosa si lamentano questi ebrei? Più di avere un paese tutto per loro? Riescono a svolgere normalmente tutte le loro attività, i loro mestieri, hanno spazi propri in cui stare con persone della loro etnia senza alcuna incomprensione, vivono protetti in strutture sistemate appositamente per loro! Guardate! Hanno il teatro, dipingono, organizzano eventi sportivi con tanto di spalti e pubblico, si dedicano alla musica e pubblicizzano sempre nuovi spettacoli, è pieno di manifesti per le anteprime!! I bambini sono contenti di poter stare insieme e divertirsi coi giochi! Tutti i loro spazi sono mantenuti puliti e sicuri, le strade sono piene di gente soddisfatta, si respira nell’aria la serenità e il benessere comune. ‘’Quello che gli spettatori non sapevano era la verità. Gli ebrei in realtà vivevano ammassati in edifici freddi, riempiendoli dalla cantina al solaio, ammassati in letti a castello a più piani, senza alcuna precauzione igienica, tra malattie e sporcizia. Il posto letto non era poi un granchè: nemmeno 60cm a testa. Ai bambini i giochi erano sì stati consegnati, ma puntualmente furono loro ritirati appena girate le scene del film. Gli intellettuali potevano esprimersi solo per favorire la propaganda stessa. 

Ma forse sarebbe bastato sapere che: quei bambini sarebbero stati presto spediti nelle docce di Auschwitz, e anche i loro genitori. Di quelle persone ne morirono quasi 90.000, e il ricordo che i pochissimi superstiti portano di loro adesso deve essere anche il nostro.

 

  • Via a Terezin
    Una via nella Fortezza Grande di Terezin, Ghetto Theresienstadt