Il viaggio

Alla base di ogni meschinita' sta l'inganno

27.02.2013 |
Elena Bombonato, Dario Giovanardi, Riccardo Rabotti, Christian Marastoni Istituto Zanelli Reggio Emilia

A Terezin alla base di ogni meschinità sta l'inganno. Dietro a comuni edifici si celano terribili verità, soffocate nell'inconsapevolezza diffusa dalla macchina della propaganda nazista. Questa aveva due distinti volti: in Germania volta a rieducare e condizionare la mente delle persone, facendo credere che gli ebrei fossero la razza inferiore, da eliminare; mentre all'estero era destinata per nascondere la verità sullo Sterminio, per motivi politici. Ma chi ne ha pagato le conseguenze? Gli ebrei che hanno subito le ingiurie, le violenze e le oppressioni del regime nazionalsocialista; e Terezin ne è la prova. La sua aria da città apparentemente normale, con le sue vie, i suoi parchi verdi nascondevano agli occhi delle altre nazioni la realtà: un centro di smistamento necessario per il trasporto diretto di ebrei verso gli altri campi di sterminio e concentramento, come Auschwitz e Dachau; un luogo che ha ospitato migliaia di bambini, la maggior parte dei quali non sono tornati nelle loro case, per loro parlano solo i disegni, carichi di sogni infranti, di speranze illusorie che ci hanno permesso di conoscere la verità su questo triste luogo. Denominato città fortezza, ma chi proteggeva? Proteggeva l'ideale Nazista, la realtà sulle condizioni di vita squallide e disumane, le torture e le sevizie, non proteggeva un popolo, bensì ne permetteva il brutale sterminio. Andare oltre alle apparenze, questo ci insegna Terezin; non sempre fidarsi ciecamente di ciò che vediamo ci porta a conoscere la verità, perchè questa può essere manipolata attraverso vari strumenti, quali la propaganda. L'uomo crede facilmente alle “favole” che gli vengono raccontate, senza porsi troppi problemi, e diventa così cieco. Grazie a ciò venne diffuso un video, girato in questa città, nel quale venivano mostrate le attività svolte dagli ebrei, peccato che questo fosse una enorme montatura; per girare tale film erano state costruite stanze apposite che non furono poi mai utilizzate da nessun uomo; ciò però convinse l'intera Europa che gli ebrei vivevano una vita felice all'interno delle mura di Terezin.