REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Fiori a Lidice
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Diario di viaggio

Cosa significa resistere?

Cosa significa resistere? Forse oggi dopo aver visto i luoghi dell'attentato dell'operazione Anthropoid l'ho capito un po' meglio. Due i giovani attentatori del capo nazista Reinhardt Heydrich e sette in tutto i paracadutisti morti nella chiesa di San Cirillo e Metodio, che all'allagamento della cripta in cui erano nascosti e agli spari nel muro, alle ferite non hanno ceduto consegnandosi. Si sono uccisi, perché la missione era stata compiuta e resistere significa resistere anche alle conseguenze delle proprie azioni, soprattutto.

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Non conviene usare aggettivi

Oggi conoscere la storia dei 7 eroi dell'operazione Anthropoid è stato un onore e un arricchimento molto importante per non dare per scontato l'esito della guerra. Interessante e affascinante è il coraggio di uomini che per amore della propria terra hanno sfidato i traditori nazisti. Non conviene usare aggettivi, sennò cadrei nel banale, però è stato bello stare sull'attenti davanti ai 7 busti nella cripta della chiesa ortodosssa per rendere omaggio non solo a 7 soldati o a 7 uomini, ma a 7 eroi.

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Il resultato opposto

"Nel tentativo di annientare un'intera cittadina, i nazisti hanno in realtà ottenuto il risultato opposto; infatti pur cercando di eliminare tutte le macerie e modificando l'assetto del paesaggio, hanno fatto sì che rimanesse qualcosa di molto più grande e incancellabile come la memoria dei pochissimi sopravvissuti. Grazie a loro è stata ricostruita la storia di Lidice e, attraverso le commemorazioni e le testimonianze, la città vive ancora oggi. 

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82 bambini

Durante la visita alla cittadina di Lidice una delle cose che ci ha maggiormente colpito è stato il complesso scultoreo realizzato in memoria di tutti i bambini uccisi durante la guerra, in particolare degli 82 uccisi dopo l'attentato a Heydrich. Prima di tutto il fatto che visti da lontano sembrano un vero e proprio gruppo di persone che marcia verso la propria città. Poi guardandoli di fronte si notano gli sguardi che sembrano chiedere aiuto agli spettatori, ognuno di loro appare con caratteristiche diverse.

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Il pensiero è ribelle

 “Il pensiero è ribelle: impossibile impedirgli di correre dove vuole”. È anche grazie a questa ribellione che Praga adesso è quella che è.Questo momento rappresenta la libertà di quegli uomini piccoli capaci di grandi azioni. 

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Un piccolo germoglio nel deserto

Nei libri di storia, nelle testimonianze, nelle fotografie sbiadite e corrose dal tempo possiamo trovare ogni più piccolo e insignificante dettaglio di una guerra che ha messo in ginocchio un intero popolo, che ha preso in mano un fucile carico d’odio, follia, violenza, pregiudizio e ha premuto il grilletto.

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Un'offesa

La classe a cui appartengo è stata selezionata per prendere parte al “viaggio della memoria”, oltre al viaggio stesso abbiamo partecipato e parteciperemo ad una serie di incontri preparatori ed iniziative. Tra quelle svoltesi finora sono rimasto molto colpito dalla mostra di Helga Weissova sia per il titolo stesso con cui ci è stata presentata ...

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Terrificante genialità

Dalle esperienze fatte in questo periodo tanto è emerso riguardo allo Shoàh. ciò che mia ha particolarmente colpito è la freddezza, la terrificante genialità con cui i nazisti hanno organizzato il loro piano di sterminio. Ogni piccola cosa è stata pianificata con precisione è freddezza tale da apparire inconcepibile come l'uomo sia stato capace di mettere in atto un'idea simile, riuscendo per di più a convincere molti della correttezza di tali azioni.

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Un gesto onorevole, applausi meritati

Vorrei partire parlando della mostra che ho trovato molto interessante e formativa, in primis per la testimonianza di Helga e anche per il viaggio. Tra tutti i suoi disegni illustrati nella mostra due mi hanno particolarmente colpito. Il primo riguardava una scena quotidiana nel ghetto di Terezin nelle stanze dove vivevano i bambini. Viene disegnata questa stanza con dei ragazzi attorno ad un tavolo mentre aprono dei pacchi, molto probabilmente spediti dai loro genitori contenenti viveri e utensili.

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Perché il ricordo continui il viaggio

Oggi Terezin. Finalmente, dopo averla conosciuta attraverso le parole di Helga, l'abbiamo incontrata. Non è apparsa migliore nonostante il tempo abbia in parte cancellato le tracce del suo recente passato. Una profonda tristezza percorre ancora quel luogo, così terribilmente diverso dal fascino della vicina magica Praga.E il pensiero va a quanti dalla città d'oro sono stati qui segregati, un non-luogo, una fortezza militare, loro, abituati ad essere nutriti dall'arte di Mucha, dalla musica di Smetana e di Mozart, dalla poesia di Kafka...

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