REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Partigiano per sempre
Campo di concentramento Auschwitz 1
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Terzo turno

Terezín, città della felicità fittizia

Quest'oggi, ci siamo messi in marcia, noi ''storici'' di Istoreco ingaggiati per 5 giorni col compito di ricordare e rivivere un pezzo di storia che segna ancora oggi il futuro. Lo segna per colpa del suo indimenticabile insegnamento o per meglio dire la sua ideologia di ''razza'' che ha distinto il mondo durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale. La popolazione ebrea è stata incolpata di tutti i mali e vizi da parte delle leggi razziali. Quest'ultime non hanno guardato in faccia nessuno. 

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A te, nonno

A voi, che fate tutto questo per renderci consapevoli di tutto ciò che è accaduto. A voi che avete creato tutto questo per ragazzi come noi. A voi che vi impegnate a rendere tutto questo indimenticabile. A voi che dovete continuare a fare conoscere e far crescere questa associazione. A noi, ragazzi di oggi, viziati, abituati ad avere tutto, credendoci padroni del mondo, non consapevoli di quello che sta accadendo. A te nonno, che hai combattuto per tutto questo. 

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(R)Esistere

Resistere cosa significa? Questa è una domanda a cui sto pensando da ieri quando Salvo, la guida che definirei un amico che ci sta affiancando lungo questo cammino della memoria , l'ha nominata e ci ha invitato a riflettere. I giovani che con il sacrificio della loro stessa vita si erano ripromessi di non consegnarsi alla polizia tedesca, hanno resistito. 

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Perdere il passato significa perdere il futuro

La memoria non è solo un’abitudine ma anche un dovere. Il viaggio della memoria ci permette di poter comprendere, vedere, toccare con mano una realtà di cui abbiamo sempre sentito parlare ma che mai, fino ad oggi, avevamo conosciuto veramente. 

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Reale e immaginario

Visitare questi luoghi ha reso reale ciò che fino ad oggi avevamo potuto solo immaginare. Osservare i forni e pensare a uomini innocenti che contro la loro volontà sono stati uccisi e poi cremati in massa senza nessun rispetto per la dignità umana è stato toccante. Conoscere i fatti dell’operazione Anthropoid ci ha fatto ricordare quanto fosse disumano l’agire dei nazisti, 8.000 persone morte in tre settimane e una città rasa al suolo a fronte dell’assassinio di un solo uomo. 

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Pensieri sull'Azione T4

Viaggio della Memoria il viaggio della memoria ricorda tutte le persone che furono considerate dai nazisti inferiori e perciò vennero uccise. Tutti gli anni si fa questo viaggio perché si fa un esperienza che tocca molto il cuore e fa capire agli studenti che valore ha la vita e cosa hanno provato e passato tutte quelle persone sopravvissute. 

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Se comprendere è impossibile conoscere è necessario

''Il 27 gennaio è un giorno molto importante in tutto il mondo. Viene chiamato Giorno della memoria, perché serve per ricordare le crudeltà commesse dai tedeschi e dai loro alleati, durante la Seconda guerra mondiale, nei confronti del popolo ebreo e per far riflettere le persone in modo da evitare che si ripeta un atto cosi brutto.'' Questo è ciò che si sente maggiormente parlare un po' da tutti, ma io vorrei aggiungere delle cose. 

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Un numero come tanti

Oggi è una bella giornata. La temperatura sembra più alta e i pochi e deboli raggi del sole che ci penetrano la pelle, ci danno una leggera sensazione di primavera. Ecco che da lontano si intravede un enorme caserma. Gialla e un po’ invecchiata, all'apparenza tutto sembra normale. Però avvicinandoci, guardando sui muri, scorrendo le dita su quei gelidi mattoni, ecco che un’ondata di storia ci attraversa la pelle.

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L'ordine delle immagini

Binari, docce, forno sono le prime tre cose che, pensando alla Shoah, vengono a tutti in mente e quelle alle quali è associata la maggiore sofferenza.  Ma ora chiediti, Quale credi che sia l'ordine di queste immagini? Chiaramente si pensa che vengano prima i binari, perché rappresentano il viaggio dei deportati verso la loro fine. Poi le docce e infine i forni, tramite i quali i corpi venivano eliminati come fossero inutili rifiuti. Logico no?  

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Messaggeri

Questo viaggio mi ha fatto capire che noi non siamo semplicemente studenti in gita, né tantomeno dei turisti venuti a visitare un posto che normalmente non avremmo mai visto. No, noi siamo dei messaggeri, una volta appreso ciò che va raccontato, si dovrebbe assicurarsi di consegnare il messaggio al destinatario: a tutti. Questo orrore non deve essere dimenticato e, assolutamente, non deve più ripetersi. Ascoltate, non dimenticate, raccontate. Parlate per chi non può più parlare, ricordate per chi non ne ha più la forza.

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