REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Tu non sei dio

28.02.2016 |
Miki Arduini

Sono qui a Praga ancora per poche ore ormai, all'inizio ero spaventato dalle tredici ore di viaggio in pullman che ci hanno condotto da Reggio Emilia fino a qui. Certo è stato molto difficile riposare con il rumore e le vibrazioni del motore del veicolo in sottofondo, ma molto strategico poiché arrivando stanchi il mattino seguente non abbiamo distrutto niente.

Praga è una città bellissima, pulita e molto ordinata tanto che noi italiani, secondo la mia opinione,dovremmo imitarla. Molti complimenti alle guide sempre molto preparate che ci hanno
spiegato ogni dettaglio di ogni singola tappa, a volte con film, a volte con semplici immagini di repertorio a volte con parole in un italiano quasi perfetto. Un grazie speciale a Karel che a
Terezin, in un luogo tragico e carico di tensione e riuscito a farci sorridere esordendo con una semplice domanda: ragazzi facciamo presto qui che dopo viene la parte più importante: il pranzo”.

Si, in questi spazi così tragici e toccanti che abbiamo visitato sempre sul filo della commozione abbiamo capito a cosa può portare la ragione umana quando viene guidata da idee malvagie,
macabre, crudeli, cruente e strazianti sia per chi le ha vissute che per chi, come me, ieri, si è ritrovato in una stanza bianca di circa sei metri per due dove sono state uccise 14751 persone... si: 14751... fino all'ultimo povero individuo giudicato pazzo da quel sistema stesso che l'ha reso tale.

“Gasare” così la chiamavano i nazisti la loro opera di purificazione della razza convincendo la gente comune che le persone improduttive sono inutili. Si certo caro nazista ma vedi?! Tu non sei Dio. Non puoi decidere tu per loro. Pensa...potevi essere tu lì dall'altra parte della scrivania ed essere giudicato pazzo da un altro... Comunque non sono grandi numeri questi ma è certamente una notevole quantità...se preferite 14751 persone equivalgono a 8 metri di cenere in altezza...
non oso pensare le altre dimensioni (per chi non facesse lo scientifico come me larghezza e profondità).

Alcune idee però hanno prodotto qualcosa di buono: mi sono sentito fiero e orgoglioso quando ho visto quella curva che, il 23 maggio 1942 ha portato alla morte di Reinhard Heidrich capo del
protettorato di Boemia e Moravia o, se preferite, il numero tre del Reich. Quelli sì che erano eroi: quei paracadutisti che, pur non avendo dalla propria parte la fortuna, sono riusciti nella
loro missione di resistenza, svegliando il popolo Boemo e danneggiando il mostro. La rappresaglia, però, in pieno stile SS ( poiché tremendamente distruttiva ed orribile) ha portato alla distruzione di un'intera città... abitanti e alberi compresi. Ora sull' area qui alle mie spalle, di quella città rimane solo questa vallata arricchita solo da qualche solitario monumento immerso in questa immensa distesa d'erba di un verde intenso. Già, il verde, il colore della speranza. Speranza che finalmente si riaccende per queste persone che hanno sofferto così tanto.

Quello che porto a casa da questo viaggio è sicuramente un piccolo invito a vivere, come ha sottolineato la testimone Maria Subikova. Vivere questa vita breve cercando di trasformare questo poco tempo che abbiamo in qualcosa di buono, utile per la società. Imparando dai nostri errori, si, nostri perchè anche noi, con la nostra tradizionale indifferenza non ci siamo posti le classiche domande sulle quali ci interroghiamo a scuola 30 ore la settimana.
 

  • L'omaggio floreale a Lidice. (foto di Andrea Mainardi)
    L'omaggio floreale a Lidice. (foto di Andrea Mainardi)