REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Pietre d'imciampo a Roma
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Apriamo gli occhi

28.02.2016 |
Classe 5E dell'Istituto Gobetti Scandiano

“È accaduto e può accadere di nuovo” Primo Levi

Cos'è la memoria? Pensando al nostro Viaggio, abbiamo compreso che la memoria non è solo guardare al passato ma anche una riflessione che ci apra gli occhi sul presente, per leggerne le contraddizioni, le falsità, le ipocrisie.

Sonnenstein ci ha insegnato che ogni volta in cui non si considera la vita di una persona come un valore, si perde la propria umanità. Esistono vite indegne di essere vissute? È facile considerare indegno chi riteniamo inferiore, chi non riesce a difendersi, chi non ha la possibilità di scegliere. In Germania durante il regime nazista questi erano identificati con disabili mentali o fisici, o persone considerate tali, che venivano uccise perché ritenute inutili e dannose per la società.
Quante volte ancora oggi voltiamo le spalle a queste persone, pur pensando di essere aperti ed accoglienti? Crediamo di poter decidere della vita degli altri basandoci solamente su una presunta “normalità” psico-fisica che assumiamo come sinonimo di superiorità. E se i medici si fossero rifiutati di compiere questi crimini in nome di una pseudoscienza? Non possiamo saperlo, ma probabilmente si sarebbe evitata la morte di decine di migliaia di persone.

Lidice ci ha insegnato che nessuno effettivamente è uscito illeso dalla violenza nazista. L'origine risiede nel radicamento di un'opinione personale che si è fatta strada considerando l'altro diverso, ma chi è il diverso? L'ebreo ladro? Il comunista nemico dello stato? Il patriota oppositore politico? In realtà chi viene colpito rappresenta una minoranza o incute paura. La categorizzazione e il pregiudizio sono alla base di un'assurda strage, compiuta su sospetti infondati. Non ci sentiamo troppo spesso liberi di interferire nella vita degli altri, mutandone il destino? Anche oggi il destino di molti è nelle mani di pochi, che commettono crimini a tal punto abietti da non poterne discutere la disumanità.

Terezin ci ha insegnato che due mondi paralleli possono coesistere senza entrare in conflitto: le finestre della casa delle SS e delle loro famiglie si affacciavano sul cortile del carcere, soltanto una collina separava la piscina dei nazisti dalla forca. Il nostro divertimento non convive troppo spesso con le sofferenze di chi consideriamo diverso, lontano, pericoloso? Quando quel mondo che consideriamo così distante si avvicina, ci sentiamo insicuri e avvertiamo il bisogno di allontanarlo, negando che sia ormai parte integrante della nostra quotidianità.

Ci sentiamo indifferenti quando guardiamo su uno schermo una barca piena di migranti che affonda, ma come ci sentiremmo se le persone morissero davanti ai nostri occhi? In fondo basterebbero piccoli gesti per contribuire ad avvicinare i due mondi, smettendo di vedere l'altro come un nemico o come un oggetto, riconoscendo in lui l'umanità che in tal modo anche noi recuperiamo.

Facciamo in modo che la storia non sia una vana ripetizione di ipocrisie, egoismi e atrocità.
Non lasciamoci ingannare, apriamo gli occhi!

  • I ragazzi alla commemorazione. Abbiamo gli occhi aperti. (foto di Andrea Mainardi)
    I ragazzi alla commemorazione. Abbiamo gli occhi aperti. (foto di Andrea Mainardi)