REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

KZ Ravensbrück - il lago
REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Lidice

27.02.2016 |
Simone Mistrali, 4C Social Liceo Moro

Lidice era un piccolo villaggio posto a 20 km da Praga, formato prevalentemente da minatori e agricoltori. La sua vita scorreva normalmente senza tanti sconvolgimenti.

1938, Monaco.
Le "Grandi Potenze" si riuniscono a un tavolo, la Germania nazista é intenzionata ad iniziare una guerra, é palese, le altre potenze cercano di non provocare Hitler cedendo la Cecoslovacchia - che da quell'anno fino al termine della guerra verrà chiamata "Protettorato di Boemia e Moravia".
Da allora la vita di Lidice e di tutta la Cecoslovacchia cambierà radicalmente. Cominciano i movimenti di Resistenza e nel 1941 Heidrich, il Terzo uomo delle SS, diviene il governatore del nuovo stato creato da Hitler riuscendo a sedare quasi tutte le rivolte, per questo verrà soprannominato "il boia di Praga".

23 maggio 1942.
Un gruppo di paracadutisti attenta alla vita del "Boia", riuscendo nel suo intento e - dopo una breve fuga - perde la vita nella cripta della cattedrale dei ss. Cirillo e Metodio.
Dopo questo assassinio la Gestapo doveva rispondere con durezza per mostrare che la potenza dello Stato nazista non era stata intaccata. Le SS decidono, quindi, di spezzare lo scorrere della vita di Lidice e il 10 giugno giustiziano 192 uomini, deportano 202 donne e 82 bambini di cui sopravviveranno solo 17.
La cittadina viene rasa al suolo, ogni traccia del villaggio viene cancellata e persino la conformazione del terreno viene cambiata. Questo abominio, in totale 333 vittime, viene compiuto solo come dimostrazione della forza nazista.

25 febbraio 2016, Lidice.
Del piccolo villaggio nulla é rimasto in piedi, ma Maria Subbikova testimone oculare sì... Sembra poco, invece é molto: una parte di esso é così sopravvissuta e testimonia come dopo tutto questo orrore una vita può continuare, può andare avanti, può ricominciare. Oggi Maria ha figli e nipoti, questa sua testimonianza é solo narrata, ma verrà tramandata, da noi, dai suoi discendenti, non si fermerà con lei. Non dobbiamo dimenticare, non possiamo farlo, possiamo invece ricordare, dobbiamo farlo...

  • La testimonianza di Marie Supikova (foto di Andrea Mainardi)
    La testimonianza di Marie Supikova (foto di Andrea Mainardi)