REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

REGGIO EMILIA - TEREZIN  2016

Un compito difficile

26.02.2016 |
Stefano e Samuele, 5E Istituto Gobetti Scandiano

È triste pensare che tutti noi ci lasciamo impressionare dalle azioni compiute dai nazisti, soltanto perché queste sono descritte su targhette o sui libri di storia. Dovremmo capire che ciò che loro hanno fatto non va ricordato come un gesto orribile del passato, ma come una premonizione per ogni giorno della nostra vita. Tutte le persone uccise dai nazisti, per esempio i “malati” di Sonnenstein dei quali abbiamo ascoltato le storie, avevano alle spalle una vita piena di azioni, gesti ed emozioni, e a loro volta hanno cambiato la vita dei loro amici, parenti o conoscenti. Vederli come dei malati a partire dal momento in cui diventa più difficile relazionarsi con loro è come cancellare tutto ciò che hanno creato o contribuito a creare negli anni precedenti ai traumi che hanno subito. È come se noi valutassimo le persone soltanto nell’attimo in cui ci relazioniamo con loro. Ogni persona invece vive momenti più o meno intensi e felici e questo si riflette sul modo di vivere, perciò è ovvio che non si può giudicare qualcuno solo dal presente, attimo per attimo, perché i legami che si creano con le persone si basano prevalentemente sul passato e il modo in cui vediamo gli altri è influenzato da tutto ciò. Perciò le associazioni e le iniziative che tutelano la memoria di queste persone hanno il difficile compito di restituire loro umanità, quell’umanità che era stata loro tolta negli ultimi momenti della loro vita da un’ideologia crudele che valutava le vite solo in base a cosa potevano fare di utile per il Reich. Dobbiamo essere noi a ricordare che ognuno ha un diritto alla vita che non dipende da ciò che è accaduto in passato o da ciò che stiamo vivendo in un particolare momento. Bisogna riuscire a trovare in ciascuno di noi un valore che vada oltre quanto uno può dare e si concentri su quanto uno può essere. Tutti siamo fondamentali per questo mondo, e solo riconoscendolo potremo vivere senza rischiare di vedere qualcuno come una “vita indegna di essere vissuta”.

  • Il sentiero delle croci colorate al museo di Pirna-Sonnenstein, per ricordare le vittime del programma T4
    Il sentiero delle croci colorate al museo di Pirna-Sonnenstein, per ricordare le vittime del programma T4