REGGIO EMILIA - AUSCHWITZ  2015

Diario

Primo Turno

Conoscere i partigiani

Mio nonno è stato un partigiano nella 144esima Brigata Garibaldi, grazie a lui ho avuto sempre più curiosità di conoscere la sua storia e la storia di molti altri suoi compagni. Ho avuto questa fortuna, che penso abbiano avuto pochi ragazzi perché nelle scuole questo argomento non viene né presentato né studiato. Ho potuto sentire le testimonianze di partigiani, ascoltare sia come si organizzavano le loro giornate sia come sono avvenute alcune azioni di sabotaggio contro i ponti e i collegamenti nazisti.

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"Parco delle Betulle"

Visitare Auschwitz non significa essere semplici turisti, significa entrare nelle storie di coloro che lì hanno sperso la vita e lottato ogni giorno.Tutto comincia con dei binari, binari che pur simili a tanti altri conducevano a Birkenau, e dove finivano vi era il confine tra la vita e la morte.Birkenau, il nome del campo di sterminio è il nome in tedesco del piccolo paese polacco (….) che significa ‘’parco delle betulle’’.

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Pensieri

Solo tramite questa esperienza puoi capire, anche se solo lontanamente, tutti i film o le storie raccontate nel corso della tua vita.La vista del campo di Birkenau è stata molto toccante, ma la visita di Auschwitz I è un'esperienza molto più diretta. Vedere quell'accumulo di valigie, occhiali, scarpe e capelli, fa capire veramente la quantità elevata di persone che hanno vissuto realmente quelle atrocità.

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Musik macht frei

La prima cosa che abbiamo notato ad Auschwitz sono stati i contrasti: il filo spinato sul limpido cielo azzurro, le villette degli abitanti a pochi passi dall'entrata dei campi, l'ingenuità della foresta di betulle che ospita luoghi di morte. Dalla libertà ti separa solamente una scossa elettrica e l'odio degli uomini; e intanto la natura osserva impotente.

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Birkenau

Birkenau, terreno di betulle ma anche di morte mi ha colto di sorpresa e percorrendo il lungo sentiero bianco accompagnata dall'inquietante presenza di indisturbati corvi, ho provato una commozione nuova, fatta di rabbia, di dolore, ma anche di desolazione. Non è possibile, del resto, poter concepire che menti umane siano state in grado di ideare una terrificante e altrettanto perfetta “macchina della morte”, finalizzata all'eliminazione di ciò che per tutti noi è prioritario: la dignità, che, guarda caso fa proprio rima con libertà...

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Ingegnere

Forse abituato a regole precise ... Hai scritto quel tuo titolo per loro

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Eroi veri

Spesso si ricordano i carnefici, cerchiamo di ricordare chi ha aiutato, nel loro piccolo, il popolo ebraico. Chi ha voluto rimanere nel ghetto di Cracovia, pur non essendo ebreo, per il proprio lavoro e per aiutare le persone all'interno delle mura: Tadeusz Pankiewicz. Aveva una farmacia all'interno del ghetto e ha voluto resistere insieme agli ebrei. Ricordiamo i veri eroi. 

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